Uber Eats Italia chiude. Perché, da quando e cosa sta succedendo

Contenuti dell'articolo

La sfera delle consegne food a domicilio sta per subire una forte scossa: Uber Eats, un gigante riconosciuto nel settore, ha annunciato il suo ritiro dal mercato italiano. L’obiettivo è di canalizzare le sue energie verso territori più proficui in Europa, tra cui Spagna, Germania, Francia e Gran Bretagna.

Quando chiude Uber Eats in Italia?

Uber Eats ha svelato nei suoi piani recenti di cessare le operazioni in Italia dal 15 luglio 2023, secondo un comunicato. Questa mossa avrà delle ripercussioni significative, causando la perdita di lavoro per 50 dipendenti e un numero indeterminato di rider che dovranno cercare alternative su altre piattaforme.

Perché Uber Eats chiude in Italia?

Uber Eats, che è arrivato sul mercato italiano nel 2016, è divenuto famoso, ma non per tutte le ragioni giuste. L’azienda è stata spesso al centro di indagini per presunte pratiche di sfruttamento dei lavoratori.

L’anno 2020 è stato particolarmente emblematico per Uber Eats: l’azienda ha avuto un incremento dei guadagni dovuto alla pandemia, ma è stata anche accusata di caporalato e sfruttamento dei suoi rider. Nel 2021 e nel 2022, ha dovuto pagare risarcimenti significativi ai rider: inizialmente 10.000 euro a 44 di loro, seguiti da 5.000 euro ciascuno a un ulteriore gruppo di 100.

Nonostante la crescita straordinaria del 113% nel 2020, Uber Eats non è riuscita a generare un reddito sufficiente. Anche nei momenti di crisi più intensa, quando si sarebbe dovuto attendere un guadagno maggiore, l’azienda ha sperimentato solo una “riduzione delle perdite“. Questo è dovuto principalmente al fatto che i costi di pagamento dei rider superavano i ricavi delle consegne.

Oltre a questi problemi, Uber Eats ha dovuto affrontare anche critiche riguardo al mancato rispetto dei diritti dei lavoratori, questioni che hanno contribuito alla sua decisione di ritirarsi dal mercato italiano. Ma l’Italia non è l’unica nazione in cui l’azienda ha deciso di chiudere: lo stesso è accaduto in Israele, e il contesto europeo potrebbe porsi come ulteriore ostacolo, in seguito alla recente proposta di migliorare le condizioni di lavoro sulle piattaforme digitali.

Dichiarazioni ufficiali

Sul sito ufficiale è possibile leggere la dichiarazione, nonché i saluti, di Manuele De Mattia:

Il nostro viaggio con Uber Eats è iniziato a Milano nel 2016. Nel corso di questi sette anni abbiamo raggiunto oltre 60 città in tutte le regioni italiane, lavorando con migliaia di ristoranti partner che hanno potuto beneficiare dei nostri servizi per ampliare la loro clientela e le loro opportunità di business, specie in periodi critici come quello dovuto al Covid. In questi sette anni migliaia di corrieri e delivery partner hanno avuto la possibilità di guadagnare attraverso la nostra app in modo facile e immediato. 

In questi anni, purtroppo, non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative per garantire un business sostenibile nel lungo periodo. Ecco perché oggi siamo tristi di annunciare che abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le nostre operazioni di consegna di cibo in Italia tramite l’app Uber Eats.

Il nostro obiettivo principale è ora quello di fare il possibile per i nostri dipendenti, in conformità con le leggi vigenti, assicurando al contempo una transizione senza problemi per tutti i nostri ristoranti ed i corrieri che utilizzano la nostra piattaforma.

Nonostante questa difficile decisione vogliamo ribadire il nostro impegno verso l’Italia, che non intendiamo assolutamente abbandonare: questa decisione ci consentirà di concentrarci ancora di più sui nostri servizi di mobilità, dove stiamo registrando una crescita importante. 

Grazie al servizio Uber Black e all’accordo con It Taxi, infatti, ad oggi siamo presenti in 10 città italiane: negli ultimi 12 mesi oltre un milione di italiani e turisti ha utilizzato l’app Uber per muoversi nelle città dove operiamo e quasi 10 mila autisti, tra NCC e taxi, hanno avuto la possibilità di realizzare almeno una corsa sempre attraverso la nostra app. 

Non solo: dopo il lancio del servizio Taxi in Sardegna annunciato la settimana scorsa, prevediamo di aumentare ulteriormente la nostra presenza nel Paese e di lanciare quattro nuove città entro la fine dell’anno. 

Vogliamo ringraziare tutti quelli che, in questi anni, ci hanno dato la loro fiducia, collaborazione, affetto, dedizione e passione. Grazie a tutti.

Uber resta in Italia per il trasporto, per il momento

Nonostante la chiusura di Uber Eats, Uber continuerà ad operare in Italia con i suoi servizi di trasporto. Infatti, nel 2022 ha concluso un accordo strategico con It Taxi, il più grande operatore di taxi in Italia, permettendo a oltre dodicimila tassisti in novanta città di utilizzare la piattaforma Uber

Come riscattare codici promozionali o carte regalo Uber Eats

Uber ha anche già iniziato a mandare, come già detto, agli utenti la comunicazione riguardante carte regalo e codici promozionali. Sarà possibile utilizzarli entro e non oltre il 15 luglio 2023, in caso contrario andranno persi.

Seguici su Telegram