La musica napoletana classica nasce all’inizio del diciottesimo secolo andando a svilupparsi fino alla fine degli anni Quaranta del ventesimo, creando capolavori senza tempo e diventando un’eccellenza della musica italiana. Questo genere musica è stato così importante che alcuni tra i cantanti più importanti del mondo hanno scelto di interpretarle, riuscendo a propagare in modo massivo questa straordinaria musica.
Nonostante vi siano dei testi molto importanti ed impegnati, non tutti gli esperti sono unanimi nella definizione di questo genere musicale perché secondo alcuni si tratta di musica popolare, con tutto il rispetto per questo genere, mentre altri tendono ad annoverarla in quella colta, data anche la sua infinita tradizione orale.
La musica napoletana ha seicento anni di storia
Le origini di questo genere musicale devono essere indicate con la nascita dell’Università Partenopea, istituita nel tredicesimo secolo da Federico II di Svevia, andando ad unire la poesia con le invocazioni corali delle massaie che vengono rivolte al sole. Bisogna tenere presente però che, con la villanella napoletana, si ha un decisivo passo in avanti.
Essa nasce sì come popolare, ma in grado di riuscire a conquistare in poco tempo la classe colta grazie alla sua ricercatezza di contenuti e per il fatto di esser accompagnata da una musica di spessore. Tra il sedicesimo ed il diciassettesimo secolo la villanella lascia il posto alla tarantella, ma l’evoluzione della musica la si deve all’Ottocento ed alla nascita dei negozi e delle case discografiche, perché fu proprio grazie a queste ultime che oggi si parla di musica partenopea.
La musica napoletana ha prodotto delle ottime canzoni ma una tra le più belle è: “’O surdato ‘nnamurato”
‘O surdato ‘nnamurato è una tra le canzoni più importanti della musica all’ombra del Vesuvio, perché ha ottenuto un grandissimo successo diventando anche un film. Questa canzone fu scritta dal Aniello Califano e messa in musica da Enrico Cannio nel 1915. La data di nascita di questa canzone è particolare, proprio perché parla di un soldato che parte per la Prima Guerra Mondiale
Funiculì Funiculà fu una canzone scritta in onore della funicolare
Funiculì Funiculà fu scritta dal giornalista Giuseppe Turco e messa in musica da Luigi Denza andando a creare un capolavoro senza tempo per pubblicizzare la prima funicolare verso il Vesuvio nel 1880.
‘O sole mio è la canzone napoletana più conosciuta al mondo
O’ sole mio è probabilmente la canzone più amata di sempre, creata nel 1898 da Giovanni Capurro e messa in musica da Eduardo di Capua, tanto che alcuni tra i più importanti musicisti del mondo l’hanno cantata o fatto una loro versione come la famosissima It’s Now or Never di Elvis Presley.
Tammurriata nera è una canzone napoletana particolarmente importante
Nella tammurriata nera si va a parlare dei figli della guerra, ovvero quelli nati durante l’occupazione statunitense di Napoli. La canzone nasce da E.A. Mario nel 1945 quando ci fu uno scompiglio per la nascita di un bambino di colore da parte di una napoletana. Questa canzone è particolare perché va a parlare di un evento che alla fine non era così raro.
Core ‘Ngrato è il primo esempio di canzone napoletana arrivata dagli USA
Core ‘Ngrato, scritta nel 1911, è una canzone molto particolare perché fu scritta dal calabrese Alessandro Sisca, con lo pseudonimo di Riccardo Cordiferro, il quale emigrò a New York. La canzone fu musicata da Salvatore Cardillo ed una volta arrivata a Napoli il successo fu eccezionale. Il suo testo parla di un amore non corrisposto di una certa Caterina.