Tiziano Ferro in lacrime a Verissimo: sono stato vittima di bullismo
Tiziano Ferro, durante l’ultima puntata di Verissimo a lui dedicata, ha pianto ricordando alcuni momenti difficili del suo passato “Durante l’adolescenza, sono stato bullizzato perché venivo giudicato grasso e sfigato. Il successo? All’inizio non l’ho preso bene e mi sono rifugiato nell’alcol.”
Tiziano Ferro, oggi, è uno dei cantanti italiani più amati, non solo dagli ex adolescenti dei primi anni Duemila, ma anche dalle nuove generazioni.
La sua vita però non è stata decisamente facile e, a raccontarlo, è stato lo stesso Ferro a Verissimo durante la puntata speciale a lui dedicata.
Nel salotto di Silvia Toffanin, Tiziano Ferro non ha nascosto nulla, né il bullismo subito durante l’infanzia e l’adolescenza, e il cui ricordo l’ha fatto piangere, né il suo rapporto (non sempre buono) con il successo, che all’inizio l’aveva spinto a rifugiarsi nell’alcol e a cercare la solitudine.
“Non riuscivo a crederci quando mi dicevano che ero bello e bravo. Mi sentivo fuori luogo e, adesso, posso dire che non l’ho vissuto benissimo all’epoca.”
Tiziano Ferro
Tiziano Ferro “Il momento peggiore? Quando ho lasciato l’Italia per il Messico.”
Il momento peggiore, per Tiziano Ferro, è stato quando ha lasciato l’Italia per il Messico. Dopo il Messico ha preso il diploma di laurea e, dopo aver capito che il suo pensiero libero poteva esistere soltanto lontano dalla popolarità e che anche nel paese latinoamericano era diventato popolare, ha deciso di lasciarlo e si è trasferito in Inghilterra:
“In Inghilterra però l’anonimato è diventato l’obbligo alla solitudine. Non riuscivo a guardarmi più allo specchio: non ho fatto amicizie, non andavo a scuola, ho toccato la punta più bassa. Lì ho iniziato anche a fare i conti con la mia omosessualità: subivo mobbing, tutti mi chiedevano con chi stavo, chi volevo, ogni intervista era angosciosa perché sapevo che mi avrebbero fatto quella domanda. Mi sentivo di nuovo in terza media. Avevo paura e mi sentivo difettato e l’Inghilterra ha fatto diventare legge l’idea della solitudine. Lì è esploso, in peggio, il mio rapporto col bere e con l’alcol, questo annichilimento della mente.”
Tiziano Ferro
La depressione e la rinascita grazie all’amore
Quando pensava di aver toccato il fondo, è arrivata poi la depressione dopo gli anni vissuti a Londra:
“Non avevo chiesto aiuto perché non pensavo di averne bisogno, pensavo semplicemente di essere nato difettato. La prima svolta è del 2008, perché non riuscivo a parlare con una persona senza sentire che mi puntava un dito pensando che fossi gay. Mi sentivo come messo all’angolo, ero un sociopatico e a quel punto ho cominciato ad andare in analisi, ho abbracciato una condizione di bellezza, ho iniziato a parlare con amici e famiglia ed è stato automatico parlare con tutti.”
Tiziano Ferro
Durante quel periodo buio ha anche pensato al suicidio e Ferro, parlandone, ha detto che è uno dei sintomi più evidenti della depressione e dev’essere trattato come tale:
“L’obiettivo della depressione è vederti a terra. La depressione è furba, ti convince che la zona di conforto tua, quella del dolore, vada bene così.”
Tiziano Ferro
Poi nel 2016 arriva la rinascita grazie all’amore quando ha conosciuto Victor, ovvero l’uomo che sarebbe poi diventato il suo compagno.
Tre anni dopo si sono sposati e, a febbraio 2022, sono arrivati anche i figli Andres e Margherita: i bambini tanto desiderati, che credeva fossero qualcosa di negato a “quelli come lui”:
“Quando ti rassegni al fatto che la realtà, se non è bella, è colpa tua e quindi la devi semplicemente prendere in consegna. Io ho vissuto gran parte della mia vita con questa consapevolezza. Poi il miracolo, quella cosa che accade contro ogni probabilità.”
Tiziano Ferro
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Image credits: profilo Instagram Tiziano Ferro (@tizianoferro)