Oscar come miglior film: vince Everything Everywhere all At Once
L’attesa è finita e “Everything Everywhere All At Once” ha conquistato la vittoria come Miglior Film agli Oscar 2023, portando a casa anche altri cinque premi nelle principali categorie, tra cui Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Montaggio, Miglior Regia, Miglior attrice protagonista e Miglior attore non protagonista.
La trama in breve
Il film, diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert, racconta la storia di una donna cinese-americana, interpretata da Michelle Yeoh, che scopre di avere accesso a infinite dimensioni parallele dopo aver subito un tentativo di rapina. Mentre cerca di salvare il suo universo da un’entità malvagia, la protagonista si ritrova a viaggiare attraverso mondi alternativi, combattendo contro il tempo e affrontando i suoi demoni personali.
Riconoscimenti da pubblico e critica
La pellicola ha ricevuto lodi da parte della critica per la sua originalità, la sua capacità di affrontare temi universali come la perdita, l’amore e l’identità culturale, e per la maestria tecnica che ha reso possibile l’immersione del pubblico in mondi fantastici.
Il premio per Miglior Film rappresenta il culmine di una lunga serie di riconoscimenti per “Everything Everywhere All At Once”, tra cui il Grand Jury Prize al Sundance Film Festival 2022 e il People’s Choice Award al Toronto International Film Festival dello stesso anno.
Durante il discorso di accettazione, i due registi hanno ringraziato il cast e la troupe per il loro duro lavoro, ma hanno anche sottolineato l’importanza di raccontare storie di donne, in particolare di madri.
La vittoria di “Everything Everywhere All At Once” rappresenta un importante passo avanti per la rappresentazione e l’inclusione nella industria cinematografica, dimostrando che le storie raccontate da prospettive diverse possono avere un enorme impatto emotivo e culturale.
In un’epoca in cui l’industria cinematografica sta affrontando una grande trasformazione, sia a causa della pandemia globale che per la crescente consapevolezza dell’importanza della diversità, la vittoria di “Everything Everywhere All At Once” può essere vista come un segnale di speranza per il futuro del cinema e della società nel suo insieme.