Sanremo 2023, Due Vite di Mengoni: significato, testo, video della canzone e autore
Marco Mengoni è il vincitore indiscusso di quest’edizione di Sanremo 2023. Quando sale sul palco riesce ad infuocare l’Ariston sia per la sua presenza scenica sia per il suo brano altamente apprezzato. Stiamo parlando di “Due Vite”, ma oltre al testo di questa canzone, conoscete cosa vuole comunicare Mengoni con le parole che comunica in questa canzone?
Il significato della canzone Due Vite di Mengoni
Il pezzo parla della complicata e intrecciata vita a due, narrata attraverso un susseguirsi di episodi di vita quotidiana di coppia. “Due vite” è un invito a vivere intensamente ogni attimo, compresi quelli di apparente monotonia, come se fosse l’ultimo.
È un racconto che ha due piani di lettura: uno onirico e ricco di simboli legati all’inconscio, che si mescola a scene autobiografiche e realistiche. Un invito ad affrontare la vita con onestà, senza rimorsi e senza pensare a cosa si dovrebbe o si potrebbe essere, ad accettare anche gli errori come momenti di crescita.
Ecco cosa ha dichiarato Mengoni in merito al significato del suo brano:
“La canzone “Due vite” parla di una bellissima e infinita relazione che si dà un sacco di schiaffi e di botte perché è quella tra la vita reale e quella che viviamo nei sogni.
È scientificamente provato che la notte si accenda la nostra parte più emotiva ed escono fuori mostri e paure recondite.
Di giorno, invece, la nostra mente che è una macchina perfetta riesce a mettere da parte paure e lacerazioni per non farci soffrire.
Io nella notte ritrovo tutta la verità e ultimamente ci sto facendo molto caso. Poi la mia terapista è molto brava e cerchiamo di analizzare i sogni in ogni minimo dettaglio”
L’importanza della Salute Mentale per Mengoni: presente nella canzone?
In realtà, però, non è ancora chiaro se si parla di una relazione tra due persone distinte o di quella con se stessi. Ricordiamo che l’artista ha più volte affrontato il tema della Salute Mentale, in un’intervista, il cantante si è confidato riguardo un disturbo che lo affligge: il dismorfismo. Ha confessato di soffrirne sia lui sia alcuni componenti della sua famiglia ha spiegato (madre, zia e forse la nonna).
Non si esclude, dunque, che le due anime siano, in realtà, i due lati di una stessa persona.
- Ricordiamo che Marco Mengoni soffre di dismorfismo corporeo: leggi di più.
Il testo della canzone di Due Vite di Mengoni
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo, ma se voglio ti prendo
Siamo fermi in un tempo così, che solleva le strade
Con il cielo ad un passo da qui, siamo i mostri e le fate
Dovrei telefonarti, dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse e non ho più difeseSiamo un libro sul pavimento in una casa vuota chе sembra la nostra
Il caffè col limone contro l’hangover, sеmbri una foto mossa
E ci siamo fottuti ancora una notte fuori un locale
E meno maleSe questa è l’ultima canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli, ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai? Dove vai quando la vita poi esagera
Tutte le corse, gli schiaffi, gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi, dormi, dormi, dormi, dormi mai
Che giri fanno due viteSiamo i soli svegli in tutto l’universo
A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto
Che nessuno si sente così
Che nessuno li guarda più i film
I fiori nella tua camera
La mia maglia metallicaSiamo un libro sul pavimento in una casa vuota che sembra la nostra
Persi tra le persone, quante parole senza mai una risposta
E ci siamo fottuti ancora una notte fuori un locale
E meno male
Perché la canzone di Mengoni ha origini napoletane?
Dietro ogni grande canzone si cela un grande autore, come dimostra il caso di “Due vite” di Marco Mengoni, che ha trionfato a Sanremo 2023. Il merito della canzone va attribuito principalmente al napoletano Davide Petrella, il quale ha collaborato con Davide Simonetta e lo stesso Mengoni. Petrella, noto anche con lo pseudonimo Tropico, è stato inoltre uno degli autori della canzone classificatasi al secondo posto, ovvero “Cenere” di Lazza.
Ma Davide Petrella non si limita solamente a comporre per gli altri: egli è anche un cantante solista, il cui nome d’arte è Tropico, e il cui brano più celebre si intitola “Non esiste amore a Napoli”. Nel suo ultimo album si possono trovare numerosi duetti prestigiosi, tra cui quelli con Calcutta, Cesare Cremonini, Elisa e Franco 126.