Sinisa Mihajlovic: chi era e di cosa era malato

sinisa mihajlovic sul campo

Sinisa Mihajlovic era un famosissimo calciatore ed allenatore di calcio, di origine serba ma con anche la cittadinanza italiana. I suoi ruoli erano il difensore e il centrocampista.

Dove ha giocato

Mihajlovic iniziò nel Vojvodina, una squadra serba con sede a Novi Sad, ma fu presto acquistato nel 1990 dalla Stella Rossa con cui vinse la Coppa dei Campioni proprio nella stagione 1990/1991.
Già nel 1992 arrivò alla Roma con cui iniziò a fare la storia.

Da lì passò alla Sampdoria e alla Lazio, fino all’Inter che lasciò nel 2006.

Dove ha allenato

Come allenatore ha iniziato nel 2006 all’Inter come allenatore in seconda, proseguendo poi come principale nel Bologna. Seguirono poi:

  • Catania,
  • Fiorentina
  • Nazionale Serba
  • Sampdoria
  • Milan
  • Torino
  • Sporting Lisbona
  • E nuovamente il Bologna nel 2019

Di cosa era malato: cos’è la leucemia mieloide acuta

Mihajlovic soffriva di leucemia mieloide acuta, diagnosticata nel 2019. In sostanza si tratta di un tumore del sangue che si sviluppa nel midollo osseo, nel sangue e nel sistema linfatico.
Si sottopose a trapianto di midollo proprio quell’anno al Sant’Orsola di Bologna.

Il trapianto di midollo è la terapia più efficiente ed efficace per trattare questo tipo di malattia, anche perché è quella che statisticamente ha un tasso di recidiva, ovvero di ritorno della malattia, più basso.

Purtroppo non è stato il caso di Mihajlovic, dato che la malattia si è ripresentata.

Il trapianto di midollo osseo è la terapia più efficace per eradicare la leucemia mieloide acuta. In questo momento garantisce una minor possibilità di recidiva: purtroppo in questo caso la malattia è tornata, è stata molto aggressiva ed è stata refrattaria alle cure

Francesca Bonifaci, direttrice del programma trapianto che seguiva Mihajlovic

Purtroppo le altre terapie, anche sperimentali, come la Car-T non sono compatibili con il tipo di leucemia di cui era affetto e non ha potuto usufruirne.

attualmente le cellule Car-T funzionano per la leucemia cutanea, il linfoma o il mieloma. Sono casi diversi da quello di Sinisa. Per quanto riguarda la Car-T nelle leucemie mieloide acute siamo ancora in una fase sperimentale. Il Sant’Orsola si è candidato a creare una self factory per la produzione delle cellule Car-t accademiche, ma siamo ancora all’inizio. Speriamo di vincere la nostra candidatura e di iniziare presto la costruzione di questa self factory che verrà ospitata nella nuova ematologia grazie alla Fondazione Seragnoli

Francesca Bonifaci
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