Sciame sismico Campi Flegrei, cosa succede e cosa significa
Una serie di eventi sismici ha interessato l’area dei Campi Flegrei, registrati dall’Osservatorio Vesuviano a partire dalle 07:23 dell’11 Aprile. Nonostante l’attività sismica abbia incluso scosse fino a magnitudo 2.2, questi movimenti terrestri sono stati di bassa intensità e non percettibili dalla maggior parte della popolazione. Le autorità locali, in collaborazione con l’Osservatorio, continuano a monitorare la situazione con attenzione, assicurando che ogni sviluppo sia comunicato tempestivamente e che la comunità sia informata e preparata senza generare allarme
Vediamo di capire meglio cosa sta succedendo, anche perché qualche giornale tende spesso a creare panico al fine di aumentare la viralità dei contenuti.
Cos’è uno sciame sismico
Uno sciame sismico è una sequenza di molti eventi sismici di magnitudo simile che si verificano in una specifica area geografica e in un breve lasso di tempo. A differenza dei terremoti principali seguiti da repliche, gli sciami non presentano un singolo grande evento. Si tratta di fenomeni comuni in aree come i Campi Flegrei, dove la dinamica geologica è influenzata da movimenti di magma e da attività geotermica. Gli sciami sismici possono variare in durata e intensità e sono oggetto di studi continui da parte degli scienziati per comprendere meglio i loro meccanismi e potenziali impatti.
I dati degli eventi sismici rilevati dall’Osservatorio Vesuviano
Nelle ultime 24 ore, l’Osservatorio Vesuviano ha documentato una notevole attività sismica nell’area dei Campi Flegrei. Sono stati registrati ben 49 eventi, con magnitudo che variano tra 0 e 2.2. La maggior parte di questi terremoti ha avuto epicentro nel Golfo di Pozzuoli e nelle zone adiacenti, come Bagnoli e l’area ex Italsider. Nonostante la relativa bassa magnitudo, la frequenza degli eventi merita attenzione e continua osservazione per monitorare l’evoluzione della situazione e per affinare i modelli previsionali usati dagli esperti.
Il bradisismo nei Campi Flegrei sta continuando a sollevarsi e ci aspettavamo un aumento di frequenza della sismicità che sta avvenendo in questi ultimi giorni. Perché naturalmente la crosta essendo sotto pressione da alcune settimane arriva ad un momento di frattura che genera il sisma. Il fatto che la localizzazione degli eventi tellurici avviene in più punti della caldera, come è accaduto negli ultimi giorni tra il golfo, la Solfatara e il resto della terraferma, sottolinea il fatto che è l’intera sorgente che si solleva. Nelle ultime settimane abbiamo, poi, anche reso visibile sul nostro sito la stazione del sismografo che è ubicato all’interno dell’Oasi del Montenuovo che abbiamo in dotazione da diversi anni.Inoltre, stiamo rafforzando la rete di monitoraggio in maniera ancora più capillare sia nel golfo di Pozzuoli che sulla terraferma
Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano
Il contesto geologico dei Campi Flegrei
I Campi Flegrei, situati a ovest di Napoli, sono un’area di grande interesse geologico noti per il fenomeno del bradisismo, ossia movimenti verticali del suolo che possono essere sia di sollevamento che di abbassamento. Si tratta di una zona caratterizzata da un’intensa attività geotermica e vulcanica sottostante che contribuisce alla frequenza degli eventi sismici, come gli sciami sismici recentemente osservati.
Studi scientifici indicano che questi movimenti sono dovuti alla presenza di una camera magmatica poco profonda, la cui pressione influisce sulla stabilità della superficie. La comprensione di questi meccanismi è essenziale per la valutazione dei rischi vulcanici e sismici nella regione.
Dobbiamo preoccuparci?
Nonostante la recente sequenza di eventi sismici nei Campi Flegrei possa suscitare preoccupazione, è importante sottolineare che le scosse sono state di bassa intensità e non hanno causato danni. L’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile monitorano costantemente l’area per garantire che qualsiasi cambiamento significativo sia prontamente rilevato e comunicato in modo da reagire tempestivamente, ma ad oggi non ci sono evidenze di condizioni particolarmente preoccupanti.