Rifugi antiaerei a Napoli e in altre città d’Italia: ecco dove si trovano

Vespe ed auto nella Galleria Borbonica
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In questo periodo in cui purtroppo aleggiano venti di guerra a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, si parla tanto di argomenti che credevamo ormai accantonati da tempo. Ritornano in auge le discussioni sulla presenza di basi Nato ed arsenali nucleari nel nostro territorio, ci si chiede se sia il caso di comprare compresse di iodio per il rischio nucleare ed anche dove si trovano i rifugi antiaerei.

In tante città d’ Italia, ed anche a Napoli, ci sono tanti rifugi antiaerei che furono fondamentali per la popolazione durante la Seconda Guerra Mondiale per proteggersi dai bombardamenti ed anche se attualmente non rischiamo di subire attacchi aerei, è bene conoscere la loro posizione.

Questi bunker si trovano in quasi ogni città, ma molti di essi sono in disuso oppure sono diventati musei o siti di altro tipo. Di seguito elencheremo quelli della nostra città, Napoli, e quelli delle altre principali città italiane.

I rifugi antiaerei a Napoli

Come sappiamo, Napoli ha un’area sotterranea che testimonia la presenza di tante culture passate ed è palese osservando la stratificazione della città. Parti del sottosuolo così capienti sono state sfruttate per proteggersi durante la guerra e sono 4 i rifugi antiaerei sotterranei più grandi. Ricordiamo che le persone cercavano di adattare anche le proprie cantine, per quanto possibile, ed ogni cavità sotterranea poteva essere utile.

La Galleria Borbonica

La Galleria Borbonica si trova a Chiaia ed il suo ingresso attuale e su via Morelli. In precedenza chiamata Tunnel Borbonico, fu realizzata nel 1853 da Re Ferdinando II per far sì che i re avessero una via di fuga per ogni occasione utile. Lo spazio è davvero enorme ed è costituito da due ingressi. Durante la guerra ospitava sia i borghesi sia i cittadini del popolino, che però vivevano in due zone ben distinte.

Fu rifugio per tanti napoletani, si stima che fossero tra i 5.000 ed i 10.000 cittadini. Al suo interno si possono ancora trovare tanti oggetti di coloro che vi vissero per tanti anni, soprattutto di chi perse le proprie case. Addirittura, ci sono automobili e Vespe dell’epoca abbandonate.

Attualmente è un sito visitabile al cui interno si svolgono anche degli eventi.

Indirizzo: Parcheggio Morelli, Via Domenico Morelli, 61 c e vico Del Grottone, 4
Contatti: 0817645808 | 3662484151 | mail@galleriaborbonica.com
Orari e Prezzi: ci sono diversi percorsi, consultare il sito ufficiale

Galleria Borbonica (fonte: Galleria Borbonica)

Napoli Sotterranea

Il cosiddetto acquedotto greco-romano, che attualmente conosciamo come Napoli Sotterranea e da cui si accede da via dei Tribunali, pure fu un fondamentale rifugio per il popolo. Più piccolo della Galleria Borbonica, ospitò centinaia di persone.

Tra grotte, cisterne e corridoi, le persone vivevano accampate sperando di non essere colpite dalle bombe. Anche al suo interno ci sono decine di oggetti abbandonati all’epoca.

Oggi è un sito che si può visitare e ci sono centinaia di visite guidate ogni anno, in diverse lingue.

Indirizzo: Piazza San Gaetano, 68
Orari e Prezzi: ci sono diverse fasce, consultare il sito ufficiale
Contatti: 081 296944-081 0190933 -3343662841- 340 4606045

Sant’Anna di Palazzo

Questa cavità si trova nei Quartieri Spagnoli, è profonda 40 metri ed ampia 3200 quadri. Molto grande, anch’essa ospitò migliaia di persone, circa 4000. Fa parte, come tante altre zone della Napoli sotterranea, di quell’insieme di cavità e cunicoli sotto la città.

L’ingresso è in vico Sant’Anna di Palazzo 52. Anche qui ci sono ancora tracce del vecchio impianto elettrico, oggetti di vita quotidiana, vecchi bagni e graffiti.

Indirizzo: Piazzetta Rosario di Palazzo
Contatti: 081 425175

La stazione Materdei

Una delle uscite attuali della stazione metro di Materdei, nel Rione Sanità, un tempo fu rifugio antiaereo e fu creata adattando una cavità in tufo del 1761. Tale cavità fu usata durante la Seconda Guerra Mondiale per ripararsi dalle bombe, soprattutto dagli abitanti del quartiere.

Indirizzo: oggi è la stazione della metro Materdei in Piazza Scipione Ammirato

La stazione Materdei oggi

Gli altri rifugi antiaerei in Italia

Roma

Anche a Roma venivano utilizzate la cantine, se possibile, ma c’erano anche altri luoghi sotterranei più ampi che offrivano rifugio alla popolazione. Si contano circa 12 bunker, ma i più importanti erano:

  • il bunker di Villa Ada che sembrava quasi un palazzo lussuoso con ben 5 porte blindate e si trova in via Panama. Oggi è chiuso. Era usato solo dalla famiglia reale ed era dotato di un sistema di aerazione a sovrappressione per non far entrare gas tossici. Indirizzo: Ingresso da, Villa Ada Savoia, Via Panama, n. 55. Contatti: 3347401467
  • il bunker di Mussolini sotto villa Torlonia. Era costituito da una serie di cantine e cavità collegate tra loro con muri spessi più di un metro. Indirizzo: via Nomentana, 70. Contatti:  3347401467 | visite@bunkertorlonia.it | sito ufficiale
  • il bunker sotto Palazzo Venezia, fatto costruire sempre da Mussolini e le sue pareti erano spesse addirittura 4 metri.
  • Palazzo degli uffici all’EUR: è l’unico nato proprio con lo scopo di essere rifugio antiaereo. Si trova a 33 metri di profondità ed è ampio 450 metri quadri. Poteva ospitare più di 400 persone per almeno 4 mesi.
  • il bunker Stazione Termini si trovava a 10 metri di profondità ed era il “clone” sotterraneo d’emergenza della cabina di controllo esterna ACE (Apparato Centrale Elettrico) che si trovava sopra e serviva a gestire i treni. Quindi, anche dal bunker si poteva agire sulla gestione dei treni.
  • il bunker Soratte, uno dei più importanti, ma si trova a 45 km da Roma, nella Valle del Tevere, sotto il monte calcareo Soratte. Ci sono tre grotte di origine carsica, ma furono fatti costruire anche tunnel artificiali a scopo di rifugio. Si tratta di 4 km di gallerie che successivamente servirono anche come bunker anti-nucleari. Attualmente è visitabile. Indirizzo: Contatti: 3803838102 | bunkersoratte@gmail.com | sito ufficiale
Bunker Villa Torlonia (fonte: visitare Roma Sotterranea)

Milano

A Milano, come per Roma e Napoli, si cercava di costruire rifugi nei palazzi con cantine e probabilmente erano circa 500 quelli di questo tipo. Sono tre, però, quelli pubblici più ampi utilizzati da centinaia di persone e che oggi sono ancora visitabili:

  • il Rifugio 87 che si trova sotto la scuola elementare Leopardi in viale Luigi Bodio. Ospitava 450 persone. Oggi visitabile. Indirizzo: Viale Luigi Bodio, 22. Contatti: 02 8844 7160
  • il rifugio 56 sotto la fontana in Piazza Grandi e che fu costruito dal Comune. Visitabile. Indirizzo: Piazza Giuseppe Grandi. Contatti: 0236565694
  • il rifugio in via Gioia, lungo poco più di 13 metri. Ci sono lavori in corso per renderlo visitabile.

Poi ci sono i bunker Breda, rifugi antiaerei della V Sezione Aeronautica della Breda che si trovano nel settore est del Parco Nord di Milano.

Rifugio antiaereo 87 (Fonte: Milano Guida)

Torino

Nel capoluogo piemontese vennero costruiti 21 rifugi da parte del Comune mentre almeno 1000 erano quelli realizzati dai privati cittadini. Tra quelli pubblici, i più grandi sono:

  • il bunker sotto Piazza San Carlo;
  • il bunker sotto Piazza Risorgimento con mura spesse circa 80 cm e con tre gallerie lunghe 40 metri ciascuna. Poteva ospitare quasi 1200 persone. Indirizzo: P.za Risorgimento, 10143. Contatti: 01101120786
Bunker Piazza Risorgimento (fonte: Museo Torino)

Tra Trento e Bolzano

Tra il 1938 e il 1942 furono realizzati decine di bunker antiaereo e solo tra San Candido, Sesto e Dobbiaco si contano 50 rifugi blindati. Furono mimetizzati perché sembravano magazzini oppure erano nascosti da pietre e piante e molti di essi sono ancora chiusi ermeticamente. In provincia di Bolzano c’è il bunker Opera 1 dove oggi è presente il simbolico sentiero delle rimembranze e della solidarietà.

Il bunker Opera 1 è visitabile:

  • Indirizzo: Via Pusteria 19 – Maso Baumann – 39034 Dobbiaco
  • Contatti: 349 8767196 | dolomiten.bunkermuseum@gmail.com | sito ufficiale
Bunker Opera 1 (Fonte: suedtirol)

Fonte foto copertina: Galleria Borbonica

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