Miseria e Nobiltà al Teatro San Ferdinando di Napoli [Recensione]
Uno splendido spettacolo che vi immergerà nello spirito della Napoli del teatro più classica e amata.
Un solo lungo atto, contrariamente ai tre dell’opera originale, ci ha accompagnato in questa immersione nella napoletanità a firma di Arturo Cirillo. Un Miseria e Nobiltà che infrange il dogma della versione cinematografica, ritornando sul binario della purezza della rappresentazione.
Forte di un eccezionale cast, Cirillo riesce ad essere più che un fedele narratore dell’opera, ma un deciso e passionale amante a cui si perdona senza indugio la confidenza di qualche taglio.
La fame percuote l’opera per tutta la sua durata, senza però mai appesantirne il clima. Ilarità e gioia vi accompagneranno con piacere senza mai sacrificare il tono del lavoro. Davvero squisito.
Fino all’8 Gennaio avrete modo di farvi accompagnare nella Napoli più storica e vera, tra la misera casa di sei anime disperate alla ricerca di un modo per arrivare al domani, e la maestosa villa del cuoco Semmolone, fortunato erede del vecchio padrone.
Una sfortunata serie di incidenti e casualità porterà alla nascita di numerose vicissitudini che metteranno alla prova l’astuzia e la creatività dei protagonisti.
Eccellenti anche i costumi e le scene, con delle punte di stravaganza che mai rovinano l’armonia del tutto.
Un’opera che potrete godere fino all’otto gennaio e che, se permettete a chi scrive di sbilanciarsi, ci sentiamo caldamente di consigliarvi senza indugio alcuno.
Maggiori informazioni: Miseria e Nobiltà al Teatro San Ferdinando di Napoli