Putin sarà arrestato? Cosa rischia e cosa può succedere ora
La Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso due mandati di arresto internazionale contro il presidente russo Vladimir Putin, accusato di deportazione illegale di bambini ucraini. C’è da dire, però, che sia la Russia che l’Ucraina non riconoscono il Tribunale, rendendo la situazione complessa e dagli esiti incerti.
Il contesto: Lo Statuto di Roma e la CPI
Per comprendere la situazione, è necessario analizzare lo Statuto di Roma, che istituisce la CPI. La Corte ha competenza complementare a quella degli Stati e può intervenire solo se gli Stati non possono o non vogliono agire per punire crimini internazionali. Russia e Stati Uniti non hanno mai ratificato lo Statuto, mentre l’Ucraina ha incontrato difficoltà costituzionali interne nel completare il processo di ratifica.
Le reazioni: Mosca nega ogni obbligo, Kiev esulta
Mosca è stata rapida nel sottolineare la sua posizione, affermando di non avere alcun obbligo nei confronti dello Statuto di Roma e non riconoscere la giurisdizione della CPI. Kiev, invece, ha definito la decisione “storica” e l’inizio della fine per la Russia.
Le conseguenze: Il rischio per Putin e lo scenario internazionale
Nonostante la Russia non riconosca la CPI, Putin potrebbe affrontare dei rischi nel caso in cui visitasse uno degli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma, poiché potrebbe essere arrestato e consegnato alla Corte. Date le tensioni internazionali causate dall’aggressione alla Ucraina, tale scenario appare al momento poco probabile.