Protesta dei benzinai: gli impianti restano al buio contro il caro carburanti
Dopo lo sciopero annunciato dagli autotrasportatori a causa del caro carburante, anche i benzinai inizieranno a prendere delle contromisure per resistere a questo aumento che non sta portando loro ulteriori guadagni ed anche agli aumenti che da diverse settimane stanno interessando anche la corrente elettrica.
Infatti, da lunedì 14 marzo 2022, gli impianti self-service spegneranno le luci nelle ore notturne, lasciando in penombra, se non al buio, le pompe di benzina.
Lo scopo è sensibilizzare il Governo sull’importanza di un intervento immediato per aiutare tutti, benzinai, imprese e consumatori, a resistere a questi rincari.
Rincara il carburante, ma non i guadagni dei benzinai
Ciò che lamentano i benzinai è che all’aumentare così netto dei prezzi di benzina e gasolio non corrisponda un corrispettivo aumento dei loro guadagni.
Infatti, come dichiarato da Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, il ricavo dei benzinai resta sempre a 3,5 centesimi lordi al litro, a prescindere dal prezzo al litro del carburante per i consumatori.
Inoltre, le bollette dell’energia elettrica, per i benzinai, sono aumentate del 135% ed ogni impianto spenderebbe circa 10000 euro in più ogni anno. Una spesa che diventa insostenibile.
Le richieste dei benzinai
Ciò che chiedono al Governo è di intervenire immediatamente applicando la legge 244/07 che, in tema di accisa mobile o anticiclica, prevede di sterilizzare gli aumenti della tassazione sul carburante. Ciò significa che si possono diminuire le aliquote delle accise, cioè quelle tasse che lo Stato applica sulla fabbricazione o sulla vendita di prodotti di consumo, come la benzina, e che si pagano proprio al momento dell’acquisto perché sono previste nel prezzo.
Con questa legge, questa tassa potrebbe diminuire e ci sarebbe un vantaggio sia per i benzinai sia per i consumatori.