Pink Floyd Legend al Teatro Augusteo di Napoli: concerto Atom Heart Mother [Recensione]
I Pink Floyd Legend hanno messo in scena Atom Heart Mother e altri capolavori al Teatro Augusteo di Napoli. Ecco la recensione.
Lunedì 5 novembre 2018 si è svolto il magnifico concerto dei Pink Floyd Legend al Teatro Augusteo di Napoli, una vera e propria esperienza nella musica del grande gruppo inglese. La tribute band italiana ha messo in scena un bellissimo spettacolo musicale, ricco di effetti scenici di luci e colori, che ci ha fatto viaggiare tra le canzoni più belle dei Pink Floyd, portando sul palco anche un’orchestra con coro.
Lo spettacolo è stata una tappa dell’Atom Heart Mother Tour in cui la tribute band italiana, la più importante nel nostro paese, ha eseguito live la suite d’orchestra che dà il titolo all’album dei Pink Floyd, uno dei capolavori della musica degli anni’70. Una perfetta fusione tra rock e musica classica che il gruppo ha saputo mettere in scena in maniera magistrale.
Il concerto è stato diviso in due parti in cui si sono alternati brani estratti dagli album più significativi dei Pink Floyd, tra cui The Dark Side of the Moon, The Wall, Animals e lo stesso Atom Heart Mother, e nella seconda parte è entrata in scena l’orchestra.
La scenografia: un tripudio di immagini, colori ed effetti speciali
La scenografia ha riprodotto un tipico concerto della band, con il caratteristico grande schermo circolare sullo sfondo che trasmetteva video utilizzati dagli stessi Pink Floyd nei concerti, immagini di denuncia politica, scene dal film The Wall, interviste e molti effetti speciali. Non sono mancati, naturalmente, effetti visivi incredibili come luci colorate circolari, laser che arrivavano al pubblico e che si mescolavano ad un tenue fumo che conferiva un’atmosfera onirica, ed oggetti di scena irrinunciabili.
Infatti, durante l’esecuzione di “Pigs (three different ones)”, tratto da Animals, è apparso dalle quinte il famoso maiale gigante utilizzato di solito dal gruppo inglese per denunciare, attraverso una serie di scritte sulla sua superficie, i danni delle guerre, la pericolosità di alcuni politici o le divisioni che spesso portano le religioni. Allo stesso modo, i Pink Floyd Legend hanno voluto denunciare la situazione politica internazionale attuale facendo scorrere immagini di Donad Trump, ma anche, in fasi successive dello show, fotografie di alcuni nostri rappresentanti.
Durante lo spettacolo, sono stati utilizzati anche il gonfiabile del maestro, a denuncia del sistema scolastico, ed un piccolo aereo che è volato dal soffitto sul palco.
Insomma, nello spazio di un teatro è stato ricreato molto bene uno show che ha saputo richiamare gli spettacoli dei Pink Floyd.
Lo spettacolo: un viaggio tra i capolavori dei Pink Floyd
Il concerto è iniziato da subito in maniera incredibile con l’apertura affidata a un capolavoro, “Shine on you crazy diamond”, che ha inevitabilmente mandato in visibilio il pubblico, per continuare con altri grandi brani come Time, con il suo incredibile assolo, e The great gig in the sky, in cui una delle coriste ha saputo eseguire con grande trasporto e talento il lungo assolo vocale che lo caratterizza.
Procedendo con pezzi emozionanti, come “Wish you were here” con sullo sfondo le immagini di Syd Barrett, o Mother, interpretata con la corista, si è arrivati alla fine della prima parte, conclusa con il brano Pigs (Three different ones).
La seconda parte si è aperta con l’arrivo in scena dell’orchestra che ha accompagnato i musicisti in vari brani fino alla prima canzone tratta da Atom Heart Mother, Summer ’68, un omaggio a Richard Wright, autore del brano e polistrumentista dei Pink Floyd che ci ha lasciato nel 2008. A seguire, finalmente ci si è potuti immergere nella magnifica suite per coro e orchestra Atom Heart Mother, che la tribute band ha eseguito con passione, riproducendola in maniera coinvolgente, emozionando il pubblico.
Il concerto si è poi concluso con quattro brani da The Wall, Nobody Home, Vera, Bring the boys back home e la tanto attesa Comfortably Numb, il cui famoso assolo ha trascinato tutto il pubblico in intense emozioni.
Conclusioni
Durante l’interpretazione dei brani, ad alternarsi alla voce sono stati Fabio Castaldi e Alessandro Errichetti, rispettivamente bassista e chitarrista che “interpretavano” Roger Waters e David Gilmour, cantando a turno i brani dei due fondatori dei Pink Floyd. Insieme agli altri membri, Emanuele Esposito, Paolo Angioi, Simone Temporali, Michele Leiss e le tre coriste Martina Pelosi, Sonia Russino e Giorgia Zaccagni, hanno saputo mettere in scena un bellissimo spettacolo che è valso a pieno il prezzo del biglietto.
Hanno saputo dare il giusto valore e rendere giustizia ad un capolavoro dei Pink Floyd, come Atom Heart Mother, ma anche a tutte le altre canzoni interpretate. Infine, l’insieme di effetti speciali visivi e sonori e alle esecuzioni precise, hanno reso indimenticabile la serata.