Perché il sangue di San Gennaro si scioglie? Spiegazione scientifica
Il miracolo di San Gennaro, una tradizione centenaria che vede la liquefazione del presunto sangue del santo, continua a suscitare un profondo interesse sia nella comunità scientifica che religiosa. Ogni anno, un gran numero di devoti si raduna per assistere a questo evento misterioso, una tradizione che affonda le sue radici in un passato lontano e che ancora oggi mantiene una forte presa sul cuore di molti.
Perché il sangue si scioglie? La Tissotropia
Il fulcro della discussione scientifica attorno al fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro ruota intorno alla tissotropia. Questa teoria, avanzata dai ricercatori Ramaccini, Della Sala e Garlaschelli, suggerisce che il contenuto dell’ampolla possa essere una sostanza tissotropica, capace di modificare la sua consistenza da solido a liquido in risposta a stimoli meccanici, per poi tornare allo stato solido quando lasciata a riposo.
Gli esperimenti Iniziali sulla Liquefazione
Negli anni ’90, il gruppo di ricerca guidato da Garlaschelli ha dato inizio a una serie di esperimenti volti a comprendere meglio il fenomeno. Gli scienziati hanno replicato l’evento utilizzando sostanze tissotropiche che mostravano comportamenti simili al materiale contenuto nell’ampolla. Queste sostanze potevano transitare da uno stato solido a uno liquido quando sottoposte a determinate sollecitazioni meccaniche, una caratteristica che pare essere in linea con le trasformazioni osservate nel sangue del santo.
Cosa c’è nell’ampolla?
Nonostante gli esperimenti abbiano indicato la presenza di sangue all’interno dell’ampolla, è necessario sottolineare che le prove scientifiche rimangono incerte. Gli strumenti utilizzati per condurre gli esperimenti iniziali sono stati giudicati inadeguati e i dettagli delle ricerche non sono stati pubblicati su riviste scientifiche di rilievo. Inoltre, gli autori dello studio hanno ammesso la possibilità che le linee di assorbimento osservate potrebbero essere relative ad altri pigmenti rossi, e non necessariamente all’emoglobina.
Un Fenomeno Religioso o Scientifico?
Al termine dell’indagine, permane un profondo senso di mistero che avvolge l’evento. Garlaschelli nota che, nonostante la plausibilità della teoria tissotropica, esistono anche altre ipotesi che non possono essere completamente escluse. Queste includono la possibilità che il fenomeno sia dovuto a una sostanza con un basso punto di fusione, o addirittura che possa trattarsi di un genuino miracolo religioso. In ogni caso, il dibattito rimane aperto, con la scienza e la religione che continuano a cercare risposte in questa affascinante intersezione di fede e empirismo.