Perché i tennisti si soffiano sulle mani e le dita?
Nel mondo del tennis, l’azione di soffiarsi sulle mani non è solo una mera abitudine fisica, ma assume una rilevanza sia pratica che psicologica.
Questo gesto, apparentemente semplice, rivela l’enorme complessità del gioco e quanto anche un piccolo gesto possa influenzare notevolmente la psiche del tennista.
Soffiare le mani per asciugare il sudore e migliorare la presa
Uno dei motivi principali per cui i tennisti si soffiano sulle mani è, banalmente, per asciugare il sudore. Durante match intensi, il sudore può compromettere la presa sulla racchetta, specialmente in presenza di manici in cuoio o overgrip sottili, che non assorbono efficacemente l’umidità.
Questo gesto consente di mantenere una presa più ferma e sicura, riducendo il rischio di errori nei colpi.
Un supporto psicologico da non sottovalutare
Oltre all’aspetto pratico, soffiarsi sulle mani ha un’importante componente psicologica. Per molti giocatori, questo gesto funge da momento di concentrazione e rilassamento, cruciale in particolare prima di affrontare punti decisivi.
In alcuni casi, come dimostrato da tennisti di fama mondiale quali Roger Federer, il soffio sulle mani può assumere la forma di un rituale, contribuendo a stabilizzare la routine mentale del giocatore.
Cos’è una routine di ripristino?
Roger Federer, un’icona del tennis, ha spiegato che il soffiarsi sulle mani o il mettere le mani fra i capelli, fa parte della sua routine di ripristino.
Una routine di ripristino è una strategia psicologica adottata per prepararsi mentalmente per il punto successivo, aiutando a dimenticare il punto precedente e a concentrarsi sul presente.
Per Federer, il soffio sulle mani inizia un processo di rifocalizzazione che include la valutazione della posizione dell’avversario e della palla, seguito dalla preparazione al servizio o alla risposta.