Patto per Napoli, Draghi firma l’accordo per evitare il default del Comune
Oggi mMartedì 29 marzo 2022 il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, è stato a Napoli per firmare con il nostro sindaco, Gaetano Manfredi, il Patto per Napoli. Si tratta dell’accordo salva-Comune per il ripiano del disavanzo e il rilancio degli investimenti ed evitare il default.
Il Patto prevede un finanziamento consistente per la nostra città da parte del Governo, denaro che il Comune dovrà adattare per risanare il deficit, ma anche una serie di misure che il Comune metterà in atto per aumentare alcune tasse ed aumentare gli introiti. Si tratta di risorse pari a 1,3 miliardi di euro a fondo perduto.
L’incontro al Maschio Angioino
Draghi si è recato al Maschio Angioino ed ha firmato il Patto durante una cerimonia ufficiale, poi è andato nel Rione Sanità ad incontrare padre Antonio Loffredo per dedicarsi anche al sociale e al Terzo Settore.
Oltre a Draghi e a Manfredi erano presenti il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il Presidente del Consiglio Comunale Enza Amato ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. In sala erano presenti anche tutti i consiglieri comunali e molte autorità civili ed ecclesiastiche.
Il Presidente del Consiglio è stato accolto da un lungo applauso nell’antica Sala dei Baroni. Le sue parole più significative:
L’obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio. Dobbiamo ammettere l’esistenza di una questione meridionale, ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni. Dobbiamo affrontarla con urgenza, determinazione, unità. Perché l’Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese“.
Il primo finanziamento entro il 31 marzo
Entro il 31 marzo il Governo dovrà versare al comune la prima parte delle risorse destinate a Napoli, cioè 54 milioni di euro.
Tutta la cifra, pari a 1,231 miliardi, sarà versata entro 20 anni con una quota annuale ogni 31 marzo e sarà utile per affrontare il debito di 5 miliardi che affossa il Comune.
Migliorare il servizio pubblico locale
Draghi ha parlato anche della necessità di investimenti fondamentali da utilizzare nel trasporto pubblico locale perché bisogna ridurre il traffico e migliorare la qualità dell’aria. Attualmente solo il 10% dei cittadini meridionali usa questo tipo di trasporto. Dunque, a Napoli si investirà sulla metropolitana, sulla rete tranviaria e sui bus, basandosi sulla sostenibilità e sulle tecnologie digitali.
La visita al Rione Sanità
Draghi ha incontrato anche il parroco Loffredo della Basilica di Santa Maria della Sanità, parroco a cui in questi giorni è stato consegnata anche la laurea honoris causa in Economia dall’Università del Sannio. Ricordiamo che 3 anni fa gli fu conferita anche quella in Architettura dall’Ateneo Federico II.
Nella Basilica ha visitato un gruppo di profughi ucraini che sono stati ospitati dai volontari della Fondazione San Gennaro.
Insieme ai rappresentanti di cooperative di giovani che si impegnano nelle imprese sociali per valorizzare il patrimonio storico, artistico ed archeologico del Rione Sanità ha visitato le Catacombe di San Gaudioso, fermandosi a pranzo con Manfredi nella storica pizzeria Concettina ai Tre Santi.
I rincari e le tasse del Comune
Nel Patto per Napoli sono previste, come accennato, anche delle tasse che introdurrà il Comune dal 2023. Si tratta soprattutto dell’aumento dell’addizionale Irpef e l’introduzione della tassa d’imbarco.
L’addizionale Irpef
Dall’anno prossimo aumenterà l’addizionale Irpef. Ma di cosa si tratta? Spieghiamolo:
- innanzitutto, bisogna sapere che l’Irpef è l’imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e viene pagata in base alle aliquote in cui si inquadra il proprio reddito annuale;
- l’addizionale Irpef, invece, è la quota di imposta che paga al Comune chi deve pagare l’Irpef. Si calcola sempre in base a delle aliquote;
- nel piano di rincari del Comune, si parla dell’aumento di questa addizionale.
Quindi, dal 2023 l’aumento sarà dello 0,1%, mentre dal 2024 ci sarà un altro aumento dello 0,1% sui redditi medio-alti.
La tassa di imbarco
Da mesi il Comune ipotizza anche l’introduzione di una tassa di imbarco per chi arriva e parte dall’aeroporto di Capodichino ed ammonterà ad 1 euro a partire dal 2023. Un’ipotesi anche da valutare.
Riscossione dei crediti
Saranno introdotte anche delle misure per riscuotere esigere i crediti.