Napoli su National Geographic in un meraviglioso mix tra passato, presente e futuro
Il National Geographic Magazine è una famosa rivista mensile appartenente alla National Geographic Society che viene tradotta in 31 lingue diverse e pubblicata in diversi paesi in tutto il mondo. E proprio questa rivista, che viene letta da cinquanta milioni di persone ogni mese, ha elogiato la della città di Napoli.
In particolare, Napoli è una città dove presente e passato si intrecciano in un mix perfetto, tra tombe sotto la città moderna, opere contemporanee e capolavori rinascimentali.
Il Quartiere Sanità
Il Quartiere Sanità di Napoli un tempo era conosciuto come il quartiere più povero della città, mentre ad oggi è il quartiere più popolato. Qui si trovano resti archeologici romani, palazzi rinascimentali, la Chiesa di Santa Maria della Sanità in cui si trovano arte moderna e arte antica.
Poi ancora nel Rione Sanità si possono visitare le catacombe paleocristiane come quelle di San Gaudioso e San Gennaro e l’Ipogeo dei Cristallini, ovvero un gruppo di 4 tombe affrescate. Visitando la Piazza Sanità del quartiere potrete ammirare una statua in bronzo di un giovane, si tratta di Genny Cesarano, un ragazzo di 17 anni che venne ucciso dalla mafia camorristica nel 2015.
L’arte nel Centro storico
Nel cuore del centro storico della città di Napoli si può visitare la Chiesa del Pio Monte della Misericordia che ospita al suo interno la meravigliosa opera di Caravaggio Le sette opere di misericordia in cui sono raffigurati la Madonna con il bambino e gli angeli in alto.
Il Museo di Capodimonte
Il meraviglioso Museo di Capodimonte al suo interno ospita diverse opere d’arte appartenenti agli artisti Tiziano e Caravaggio e opere più contemporanee che si trovano all’ultimo piano della struttura.
Tra queste ci sono alcune opere di Andy Warhol e Louise Bourgeois, oltre al polittico dedicato a Genny Cesarano di Paolo La Motta.
Pompei e La Chiesa del Carminiello ai Mannesi
Recentemente aperta al pubblico l’area archeologica Carminiello ai Mannesi, li dove nel lontano 1943 una bomba distrusse la chiesa medievale e questo determinò la scoperta dei resti di un grosso edificio di epoca romana.
Anche a Pompei, la città che fu sommersa dall’eruzione del Vesuvio, gli scavi continuano e stanno riportando alla luce una parte della città ancora inesplorata. Gli archeologi hanno ritrovato resti di un fast-food romano, il Thermopolium, un bancone da cucina e resti di cibo in anfore.
La pizza napoletana
Come si fa a giungere a Napoli e non mangiare la vera pizza napoletana, tra le tante pizzerie in cui si può assaggiare una gustosa pizza c’è Le Figlie di Iorio, la cui proprietaria, Teresa, specializzata in pizza fritta ha vinto il riconoscimento di migliore pizza fritta del mondo nel 2017.
La sua speciale pizza fritta si chiama Femmena e Fritta, con ricotta, limone, pistacchi, mortadella e provolone.
Fonte: National Geographic