Napoli, la metro nel rione Sanità si farà: fondi recuperati e data di apertura
Un duro colpo per i cittadini napoletani scoprire che i fondi PNRR (facenti parti del “Piano per Napoli”) del governo erano stati revocati e, di conseguenza, la città avrebbe dovuto rinunciare al sogno di avere una fermata della metropolitana linea 1 nel rione Sanità.
C’era, però, ancora una piccola speranza al riguardo e oggi arriva la conferma che sembra essere definitiva: i fondi sono stati recuperati e l’uscita della metropolitana Linea 1 nel quartiere Sanità prenderà vita. Ecco tutto quello che è stato detto durante l’incontro riportato nel Comunicato Stampa del Consiglio del 06/02/2023.
Finanziamento garantito
L’assessore Cosenza ha precisato che l’entrata “Sanità” verrà realizzata e finanziata interamente con 6 milioni e 900 mila euro di fondi PNRR. Sembrano esserci ancora dei problemi burocratici: i tecnici devono effettuare i sondaggi in un’area di proprietà privata, ma la questione si risolverà senza necessità di effettuare espropri e con effetti limitati per i residenti.
Secondo le previsioni ed i progetti i tempi per completare i lavori saranno di 24 mesi, entro la deadline fissata dal PNRR per il 2026.
I tempi per effettuare i lavori, secondo i progettisti, saranno di 24 mesi, quindi assolutamente compatibili con la deadline fissata dal PNRR che è il 2026. L’assessora all’Urbanistica Laura Lieto ha spiegato che il punto di forza del progetto sta nel fatto che la metà degli interventi si svolgeranno all’interno di un percorso sotterraneo esistente, un tunnel scavato all’interno di una cavità ottocentesca, utilizzato anche come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale.
Il Progetto prende vita in una cavità ottocentesca
L’assessora all’Urbanistica Laura Lieto ha spiegato che il progetto è particolarmente forte poiché metà degli interventi si svolgeranno all’interno di un percorso sotterraneo esistente, un tunnel scavato all’interno di una cavità ottocentesca che è stato utilizzato anche come rifugio antiaereo durante la Seconda guerra mondiale.
Questo progetto è quindi coerente con l’identità e la storia dei luoghi, proprio come il Metrò dell’Arte. Inoltre, non ci sono rischi strutturali, come dimostrano i numerosi studi scientifici condotti sulla zona.