Napoli, l'arte contemporanea salverà il Museo Filangieri dalla chiusura
51 opere di artisti contemporanei saranno vendute all’asta per salvare il Museo Filangieri dalla chiusura
Quando l’arte contemporanea salva parte del patrimonio culturale di una città. Succede a Napoli, al Museo Civico Gaetano Filangieri, situato in via Duomo al civico 288, all’interno del quattrocentesco Palazzo Como. Il Museo accoglie una collezione di circa 3000 opere ed oggetti artistici appartenenti al mecenate delle arti e collezionista Gaetano Filangieri, principe di Satriano, che salvò questo palazzo dall’abbattimento trasformandolo nella sede della sua collezione d’arte nel 1888.
Purtroppo dopo la morte di Filangieri il museo e le sue opere furono abbandonate e dimenticate, e solo nel 1948 le opere superstiti furono restaurate e la galleria riaperta negli anni settanta, per poi essere richiusa negli anni novanta. Solo nel 2012, dopo 13 anni di chiusura, il Museo Filangieri riaprì le porte al pubblico.
All’interno di questo suggestivo palazzo rinascimentale sono racchiusi alcuni capolavori dell’arte napoletana dal XV al XIX secolo, di artisti come Francesco Solimena, Battistello Caracciolo, Giuseppe Ribera, Luca Giordano e Mattia Preti, ma anche maioliche, porcellane, dipinti, monete, merletti, pastori presepiali ed armature provenienti da Giappone, Cina e Turchia, collezionate da Carlo Filangieri, padre di Gaetano e ministro della guerra sotto Francesco II di Borbone. E, ancora, una biblioteca ed un archivio storico che custodisce libri preziosissimi, tra cui i manoscritti della “Scienza della Legislazione” e la celebre corrispondenza tra il filosofo illuminista Gaetano Filangieri, suo nonno, con Benjamin Franklin.
Insomma un tesoro di inestimabile valore che, come spesso accade, gli stessi napoletani non conoscono o sottovalutano e che viene spesso ignorato anche dai percorsi turistici in città.
A questo triste destino si aggiunge il fatto che il Museo Filangieri attualmente verte in tragiche condizioni economiche per il mantenimento della struttura e del personale, ed il rischio di chiusura è costante, per la solita mancanza di fondi per il settore culturale e di interesse da parte delle istituzioni.
Ecco perché nel 2013 è nata l’associazione Onlus “Salviamo il Museo Filangieri“, presieduta da Maria Piera Leonetti, che ha in serbo una serie di iniziative che si terranno all’interno di Palazzo Como per salvare il Museo dal rischio chiusura e per dare, ovviamente, la giusta visibilità ai tesori racchiusi tra le sue mura.
Una di queste iniziative chiamerà a raccolta 51 artisti contemporanei e le loro opere che saranno vendute all’asta il prossimo sabato 16 novembre 2013 ed il cui ricavato sarà investito nel mantenimento delle sale del museo. Tra le opere donate al Museo Filangieri quelle di Janis Kounellis, Mimmo Jodice, Dario Cusani, Fabio Mauri, Sandro Chia, Sante Monachesi.
E’ entusiasta il presidente dell’associazione Maria Piera Leonetti:
“Facciamo un appello alla società civile: venite a scoprire il museo: è vostro, è patrimonio culturale della città. L’idea ci è venuta lo scorso aprile quando il direttore del museo, mio fratello Gianpaolo Leonetti chiamò a raccolta i napoletani per un ultimo appello: dare una mano concreta per salvare il Filangieri, o chiuderlo definitivamente, riconsegnandone le chiavi al Comune. Ma sarebbe un delitto privare la città di questo tesoro”
Tutti potranno partecipare all’evento e, se lo vorranno, diventare soci dell’associazione contribuendo con una quota annuale, in un vera e propria iniziativa collettiva che coinvolge la comunità per salvare “il tesoro del principe”.
E, per chiunque voglia visitare il museo ed ammirare giù le opere d’arte esposte prima dell’asta, il museo è aperto dal martedì al sabato dalle 9:00 alle 13:30 e la domenica su prenotazione. L’ingresso è di 5 euro, ridotto 2,50 euro.
Informazioni e contatti: tel. 081 203175
Sito ufficiale di Salviamo il Museo Filangieri
Foto | Museo Filangieri su Facebook