Napoli e il gioco: la matematica mistica della Smorfia nella tradizione partenopea

dadi

Poker, Roulette e BlackJack hanno sicuramente una storia interessante ma il rapporto dei napoletani con il gioco è quanto di più mistico e matematico si possa vedere in ogni angolo dei rioni.

Già nel XIX la città viveva di misticismo matematico che faceva del gioco una vera scienza andando ad indagare il mondo dei sogni, quasi prima che Freud nascesse. Se Venezia può essere considerata come la madre dei casino e Sanremo la capitale del gioco d’azzardo con le loro sale da gioco storiche, Napoli è sicuramente la capitale del gioco in assoluto, sarà per via dei suoi rischi geologici.

Il Vesuvio e i suoi rischi nella tradizione ludica dei napoletani

La città partenopea vive un rapporto arcaico con l’esperienza ludica che va al di là della pura e semplice realtà, il linguaggio della Smorfia Napoletana è la Bibbia del rapporto della razionalità con l’inconscio prima dell’Interpretazione dei Sogni di Freud. Il sacro testo ludico napoletano abita la città sin dalla fine del ‘600 ma le origini del gioco risalgono all’arcaica Neapolis in pieno periodo romano. Prima del lotto, il gioco dei dadi già era stato protagonista degli usi e costumi della Napoli – romana, così come le scommesse sui gladiatori e sulle gare di bighe.

Quando nel XVI secolo fu inventato ilLotto a Genova, gli abitanti iniziarono anche a puntare su questioni politiche e fu così che anche il gioco del lotto si diffuse a Napoli, influenzando notevolmente la cultura, i comportamenti e le abitudini delle persone.

La consuetudine a convivere con il rischio è insita nel DNA dei napoletani, basta pensare che vivono in una zona altamente sismica fra il Vesuvio e altri vulcani sotterranei che ogni tanto sbuffano, per questo il gioco dei numeri prese quasi il sopravvento sulla tradizione partenopea. Non solo, il lotto amplifica ben presto la voglia di scommettere del popolo napoletano, tanto che nel XIX secolo questo gioco diventa una vera e propria scienza esatta: una matematica mistica.

La matematica mistica della Smorfia

La saggezza creativa del popolo greco che mette Morfeo sul trono dei sogni, unita alla matematica del significato della Cabala e alla sua continua ricerca dei significati nascosti dietro ai numeri, danno alla luce la Smorfia: il perpetuo ripercorrere i sogni dando un significato numerico a ogni simbolo incontrato nel percorso onirico.

Nella matematica mistica della Smorfia Napoletana, il numero 90 corrisponde alla sensazione di paura, il numero 48 è un morto che parla, la mamma è il 52, il 28 è il seno femminile, l’1 è l’Italia, il 4 è il maiale e così via da 1 a 90.

Attraverso questi simboli una persona può percorrere interi viaggi nel mondo onirico e collegarli alla realtà quando si sveglia, nel gioco del lotto come anche nella roulette e nel Black Jack; ma ciò che differenzia gli altri giochi dalla cultura partenopea del gioco dei numeri è l’esperienza diretta vissuta in ogni ricevitoria nei vicoli di Napoli, nelle piazze e nei pressi dei luoghi più incantevoli della città, a contatto diretto con il popolo partenopeo.

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