Metropolitana Linea 6, lo sapevi che i treni erano anche dei tram?

metropolitana linea 6 napoli nella stazione di chiaia

I treni della nuova linea 6 di Napoli nascondono una storia intrigante e poco conosciuta. Inaugurata il 16 luglio, questa linea non è sempre stata pensata come una moderna metropolitana. Originariamente concepiti come tram bicassa con caratteristiche uniche, questi treni avrebbero dovuto viaggiare anche sulla linea tranviaria di superficie.

Un progetto ambizioso che non vide mai la luce, ma che ha lasciato un segno indelebile nella storia del trasporto pubblico napoletano.

Le origini dei treni della linea 6

Il progetto della linea 6 di Napoli nasce in un contesto storico ricco di cambiamenti e innovazioni per il trasporto pubblico. I treni immatricolati dall’ATAN, con i numeri 9001-9006 (oggi conosciuti come L6.001 – L6.006), rappresentavano un’idea avanguardistica per l’epoca. Questi treni, inizialmente concepiti come tram bicassa, avrebbero dovuto viaggiare sia sulla nuova linea sotterranea sia sulla linea tranviaria di superficie.

Treno della Metropolitana Linea 6 di Napoli

Le caratteristiche tecniche dei treni

I treni della linea 6 erano progettati con caratteristiche tecniche innovative per l’epoca. Ogni tram bicassa era dotato di un organo di presa corrente specifico, il trolley ad asta e rotella, pensato per conformarsi alla rete aerea dell’epoca. L’alloggiamento in basso, accanto all’antina gialla presente nella foto di Augusto Cracco, era proprio destinato ad ospitare l’arganello avvolgitore della corda del trolley, un meccanismo complesso che garantiva il funzionamento del sistema di presa corrente. Un sistema che prevedeva l’uso di guide metalliche che indirizzavano la corda dalla sommità dell’asta fino all’alloggiamento.

La mancata realizzazione del progetto

Nonostante l’innovazione e l’ambizione del progetto, i tram bicassa della linea 6 non furono mai realizzati come previsto. Diversi fattori contribuirono a questa mancata realizzazione. Problematiche tecniche e cambiamenti nelle priorità infrastrutturali resero impossibile l’implementazione del sistema di trolley ad asta e rotella. Inoltre, il rapido progresso tecnologico e l’adozione di soluzioni più moderne e efficienti portarono a una revisione completa del progetto.

In altre città, come Milano e Torino, furono utilizzate vetture articolate con caratteristiche simili, ma anche queste subirono modifiche per adattarsi meglio alle nuove esigenze di trasporto.

Seguici su Telegram
Parliamo di: