Mare a Napoli, partono i controlli sulle acque: l’88% risulta eccellente

Procida

Ormai ci avviciniamo sempre di più all’estate e noi napoletani sicuramente amiamo andare a fare il bagno e a rilassarci a mare anche prendendo un po’ di sole. Per farlo, però, dobbiamo prima essere certi della balneabilità delle nostre acque.

L’Arpac Campania, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ha iniziato ad effettuare i primi controlli sulla qualità delle acque a partire dal 19 aprile 2022 ed in totale dovrà analizzare 328 acque di balneazione per poi trasmettere alle autorità competenti i risultati ed eventualmente decidere se vietar o meno la balneazione in alcuni luoghi.

Nella nostra Regione attualmente il 97% della costa è balneabile e, come vedremo fra poco, l’88% del mare risulta essere di eccellente qualità, ma vediamo meglio nel dettaglio cosa ci dicono i risultati.

Le analisi dell’Arpac in Campania

In Campania l’analisi della qualità delle acque non è di poco conto perché le coste sono lunghe ed il mare da controllare è tanto.

A Napoli e provincia ci sono 148 acque di balneazione, a Salerno 139, mentre a Caserta sono 41. Le analisi ed il monitoraggio dell’Arpac, come detto iniziate il 19 aprile, saranno mensili e verranno effettuati prelievi periodici su tutto il litorale, con punti aggiuntivi di studio dove sono previsti alti rischi di inquinamento.

Per ottenere un lavoro preciso ed oculato, saranno effettuati anche altri prelievi aggiuntivi per rilevare la presenza di mucillagini, schiuma, meduse, rifiuti soliti, microalghe che potrebbero conferire colorazioni atipiche (come nel caso del Lago d’Averno le cui acque arrivano a mare) o sversamenti di reflui industriali. Le analisi puntano a cercare anche presenza di batteri come Escherichia coli ed Enterococchi intestinali.

Fino al 30 settembre 2022 saranno fatti 2500 prelievi e 5000 analisi su un totale di 480 chilometri di costa balneabile.

Bacoli
Bacoli

La qualità del mare in Campania

Attualmente, per l’apertura della stagione balneare, il 97% della costa regionale adibita alla balneazione risulta balneabile con queste suddivisioni:

  • l’88% è di qualità eccellente;
  • il 5% è di qualità buona;
  • il 4% è di qualità sufficiente;
  • il 3% risulta non balneabile

Per quanto riguarda i 60km di costa rimanenti, non risultano adibiti alla balneazione perché ci sono porti, aree marine protette, approdi, aree militari, canali e foci di fiumi non risanabili.

Questi dati sono estrapolati statisticamente in base agli esiti analitici dei controlli delle precedenti stagioni balneari e rispetto all’anno scorso c’è un lieve calo nella qualità. Infatti, l’anno precedente le acque eccellenti erano al 90% e molto probabilmente la differenza è da attribuirsi alle forti piogge e ai temporali di questo inverno che hanno reso critica la rete delle acque pluviali.

Le differenze tra siti balneabili rispetto all’anno scorso

Rispetto all’anno scorso, come leggiamo sul sito del Sistema Nazionale per Protezione dell’Ambiente, alcuni tratti di mare sono stati riammessi alla balneazione:

  • in provincia di Napoli il tratto “Ex Cartiera” a Castellammare di Stabia;
  • in provincia di Salerno il tratto “La Picciola” a Pontecagnano Faiano e “Marina di Vietri – primo tratto” a Vietri sul Mare;
  •  risultano di “nuova classificazione” e quindi balneabili perché risanati, i tratti di mare “Marina di Cetara” a Cetara, il tratto unico del comune di Minori e il tratto “Lungomare” a Sapri. 

Inoltre, sono stato interdetti alla balneazione perché con qualità “scarsa” 13 tratti di costa nei comuni di Sessa Aurunca, Pozzuoli, Napoli, Portici, Torre Annunziata, Castellammare, Ravello, Salerno, Pontecagnano Faiano e Battipaglia che possiamo vedere nella tabella che segue:

Mare non balneabile Campania
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