Magnitudo terremoto 1980 a Napoli vs quello del 13 marzo 2025: non sono paragonabili!

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In molti, dopo la scossa del 13 marzo 2025 ai Campi Flegrei, hanno cercato informazioni sul terremoto del 1980 in Irpinia, per fare un confronto tra le magnitudo. Fortunatamente, i due eventi sono imparagonabili, sia per l’energia sprigionata che per gli effetti sulla popolazione. Il sisma del 1980 fu devastante, mentre quello del 2025 non è definibile assolutamente a tale livello.

Il terremoto del 1980: un evento catastrofico

La scossa del 1980, con un’intensità pari al IX grado della scala Mercalli, colpì una vasta area tra Campania e Basilicata. L’epicentro fu localizzato tra le province di Salerno e Potenza, con un ipocentro a circa 10 km di profondità. Il sisma distrusse interi paesi e lasciò senza casa centinaia di migliaia di persone.

Al contrario, il terremoto del 13 marzo 2025 è stato un evento superficiale con epicentro a Pozzuoli, registrato a soli 2,5 km di profondità. E’ stata proprio tale caratteristica a rendere la scossa particolarmente avvertita dalla popolazione, sebbene non si siano verificati crolli estesi.

Differenze negli effetti e nelle risposte

Nel 1980, il sistema di gestione delle emergenze era ancora rudimentale. La protezione civile, così come la conosciamo oggi, non esisteva ancora e i soccorsi arrivarono in ritardo. Le operazioni di ricostruzione furono lente e, a vent’anni dal sisma, molte persone vivevano ancora in alloggi provvisori.

Nel 2025, invece, la risposta è stata immediata. Il Centro Operativo Comunale (COC) si è attivato subito, predisponendo aree di attesa e accoglienza per la popolazione a Napoli e Bagnoli. I danni sono stati contenuti, grazie anche a una maggiore preparazione e a costruzioni più resistenti.

Il rischio sismico ai Campi Flegrei: cosa aspettarsi?

L’area flegrea è soggetta a bradisismo, un fenomeno di innalzamento e abbassamento del suolo che può innescare eventi sismici frequenti. Il terremoto del 13 marzo 2025 rientra in questa dinamica e potrebbe essere seguito da altre scosse. Secondo gli esperti dell’INGV, non ci sono segnali di una risalita di magma, ma la popolazione deve rimanere vigile.

I due terremoti, nonostante le tantissime ricerche su tali sismi, non sono assolutamente paragonabili. del 1980 resta un evento catastrofico per vittime e danni, mentre quello del 2025 è parte dell’attività sismica tipica dei Campi Flegrei. La differenza principale risiede nella gestione dell’emergenza, che oggi è più efficiente e consente una risposta rapida per proteggere la popolazione.

Monitorare il territorio e seguire le indicazioni della protezione civile resta la strategia migliore per affrontare il rischio sismico in un’area geologicamente attiva come la Campania.

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