L’Ipercoop di Afragola chiude: i lavoratori in sciopero bloccano il Centro Commerciale
La storica Ipercoop di Afragola purtroppo ha deciso di chiudere i battenti, notizia che ha provocato la naturale reazione delle centinaia di dipendenti che da tempo lavoravano per il Centro Commerciale Le Porte di Napoli.
I lavoratori, infatti, hanno deciso di protestare per tutelare il proprio posto di lavoro decidendo di bloccare totalmente il Centro Commerciale con una manifestazione ad oltranza. Questa reazione ha fatto sì che il grande supermercato rimandasse di qualche giorno la chiusura, che infatti sarebbe già dovuta diventare operativa.
Il sit-in dei lavoratori continuerà per diverso tempo e gli stessi dipendenti hanno annunciato di procedere con un’agitazione permanente e picchetti ad oltranza.
Il problema, come quasi per tutti ultimamente, nasce dall’impossibilità per la Coop di sostenere le ingenti spese.
Il blocco del Centro Commerciale
Come detto, Le Porte di Napoli è inaccessibile al momento perché chi sciopera sta bloccando l’accesso ai tanti negozi al suo interno, proprio per ricevere il prima possibile delle risposte da parte della Coop. Tra i 130 scioperanti ci sono addetti alle casse, scaffalisti, macellai e altre professionalità qualificate, ma anche tanti lavoratori che formano l’indotto del supermercato, cioè coloro che si occupano della pulizia e della vigilanza. Per la maggior parte si tratta di donne, quasi tutte componenti di famiglie monoreddito.
La posizione del sindacato a favore dei lavoratori
Luana Di Tuoro, segretario generale della Filcams CGIL Napoli, si è da subito schierata con i dipendenti, naturalmente, dichiarando che:
Siamo con le lavoratrici e i lavoratori. Questa assurda decisione mette a repentaglio il futuro lavorativo di 130 lavoratori, 130 famiglie, a cui bisogna aggiungere l’indotto. Richiamiamo alle proprie responsabilità imprenditoriali la Coop che, nonostante abbia ceduto qualche anno fa i lavoratori a terzi, rimane pur sempre la proprietaria del marchio e degli spazi commerciali.
Fonte foto di copertina: Il Mattino