Perché Osimhen porta ancora la maschera? Storia e infortunio
L’infortunio del 21 novembre 2021 ha avuto un peso significativo nella carriera dell’attaccante nigeriano, costringendolo ad un lungo stop. Fu proprio in quell’occasione che Osimhen dovette indossare la mascherina che oggi, in parte, l’ha reso famoso. Inizialmente prevista solo per le prime settimane dopo l’operazione è ormai diventata una vera e propria firma.
L’obbligo di indossarla è cessato ormai da tempo, ma il calciatore insiste: non vuole assolutamente toglierla, è parte del suo rito in campo.
Che tipo di infortunio ha avuto e in quale partita?
Il 21 novembre 2021 segnò l’inizio di tutto. Durante la partita tra Napoli e Inter, Osimhen si distinse per uno scontro particolarmente duro a mezz’aria con il difensore nerazzurro, Milan Skriniar.
La parte posteriore della testa del difensore slovacco colpì con violenza lo zigomo dell’attaccante nigeriano, che cadde a terra provando un dolore intenso. Non appena si rialzò da solo, le riprese televisive mostravano già un rigonfiamento insolito sul suo viso.
L’intervento chirurgico: cosa è successo?
Gli esami condotti immediatamente dopo evidenziarono numerose fratture ossee nella zona dell’occhio sinistro. Si rese necessario un’intervento di oltre tre ore e mezza con 3 incisioni, 6 placche e ben 18 viti solo per richiudere le fratture. La prognosi fu di ben 90 giorni.
A causa di questo incidente, Osimhen è stato costretto a rinunciare alla Coppa d’Africa e, da allora, ha sempre indossato una maschera protettiva sul volto.
Perché Osimhen non vuole togliere la mascherina?
Il motivo è per lo più simbolico, il trauma dovuto a quell’infortunio è ancora vivo nella memoria del calciatore che fu costretto anche a rinunciare alla Coppa D’Africa a causa dello stesso.
E parliamo di un giocatore che, nel corso della sua carriera, non ha mai manifestato alcuna paura negli scontri al volo, che fossero in area di rigore o meno.
A cosa serviva la prima mascherina di Osimhen
La prima mascherina indossata dall’attaccante era decisamente diversa da quella che ha indossato nella stagione 2022/2023.
Difatti la stessa doveva coprire l’intero volto del giocatore essendo lo stesso gravemente danneggiato dall’urto, al punto che, come già detto, furono necessarie 3 ore e mezza di intervento e 90 giorni di prognosi per rimetterlo semplicemente in piedi.
La seconda mascherina di Osimhen: com’è fatta e a cosa serve
La seconda mascherina è più piccola, ha per lo più uno scopo protettivo e copre solo parte del volto differentemente dalla prima. Una mascherina decisamente inaspettata nella prima giornata di ritiro a Dimaro, quando l’attaccante si è presentato indossandola, dato che ormai tutti davano per scontato che non ne avrebbe più fatto uso.
La mascherina di Victor Osimhen è fatta di un materiale plastico flessibile e traspirante. È progettata per proteggere la faccia e il naso del giocatore da infortuni e contusioni. La mascherina ha una forma aerodinamica che aiuta a ridurre la resistenza dell’aria durante la corsa. Ha anche una visiera trasparente che protegge gli occhi del giocatore da urti e schizzi.
La maschera è stata progettata da un team di ingegneri e medici specializzati in attrezzature sportive. È stata testata in laboratorio per garantire che sia sicura ed efficace.
Abbiamo consegnato la nuova maschera in carbonio a Viktor Osimhen, è molto più fruibile e leggera. Creata su misura, appositamente sul suo viso, gli consentirà di avere una migliore visuale.
-Ortopedia Ruggero
Per quanto tempo Osimhen indosserà la mascherina
Essendo un dispositivo medico che il giocatore può già rimuovere non c’è una vera e propria scadenza nell’uso, ma in base a quanto ha dichiarato l’attaccante vedremo la mascherina nel corso di tutta la stagione 2023/2024.
La mascherina ha ormai quasi la funzione di un amuleto, con buona probabilità l’attaccante ci si sentirà più sicuro dopo l’enorme trauma anche psicologico che ha subito.
La mascherina, simbolo del Napoli
Il 4 maggio 2023 il Napoli ha vinto matematicamente lo scudetto. La città ha festeggiato una gioia attesa da 33 anni e come simbolo maggiore, oltre ovviamente Maradona, abbiamo anche lei: la mascherina di Osimhen. Già prima della vittoria l’abbiamo potuta vedere su stampe, magliette e perfino dolci.
Dopo la sua azione storica, è stato proprio Osimhen il suo dispositivo medico a segnare il gol del pareggio (fuori casa, al 52esimo minuti contro l’Udinese) che ha fornito alla squadra i punti necessari per essere irraggiungibile in classifica.
Oggi la mascherina, ancor di più, è diventata un oggetto che rappresenta effettivamente l’indimenticabile Napoli di questa stagione.