La Collezione Bonelli a Napoli, il museo con la più grande raccolta al mondo sulla città

Sala della Collezione Bonelli
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Non tutti sanno che a Napoli esiste una piccola realtà, ma molto ricca, nata con l’obiettivo di far conoscere a tutti, cittadini e turisti, aspetti sconosciuti ed inediti della Napoli che il suo fondatore definisce “nobilissima“.

Stiamo parlando della Collezione Bonelli, il “Museo di Napoli”, dal 2017 finalmente riconosciuto anche a livello istituzionale ed una vera e propria realtà da visitare. Diciamo “finalmente” perché era da moltissimi che Gaetano Bonelli, il suo fondatore, si impegnava per far diventare realtà il suo sogno e da pochi anni può dire di essere riuscito a creare quel “Museo di Napoli” che tanto desiderava, riuscendo a mettere insieme il frutto di 40 anni di ricerche e passione.

Ma di cosa si tratta?

La ricchissima collezione su Napoli

Gaetano Bonelli è un giornalista ed un appassionato cultore della storia napoletana. Da quasi 40 anni porta avanti questa passione e la sua è la collezione più grande al mondo dedicata ad una sola città.

Al suo interno possiamo trovare:

  • curiosità;
  • cimeli;
  • documenti;
  • fotografie;
  • locandine;
  • libri;
  • albi;
  • oggetti.

Sono tutti elementi uniti da un unico filo conduttore: Napoli. Un risultato incredibile, questa raccolta, ottenuta dopo decenni di ricerche ed acquisizioni che Bonelli non ha mai voluto tenere solo per sè, ma che ha sempre desiderato mostrare a tutti creando un vero e proprio museo sulla storia e la cultura di Napoli.

Si trova nella fondazione Casa dello Scugnizzo a Materdei ed è una Raccolta completa che spazia in tutti i settori relativi alla nostra città: storia, tradizioni, gastronomia, urbanistica, politica, trasporti, emigrazione, turismo e molto altro.

Documenti sull'emigrazione nella Collezione Bonelli
Documenti sull’emigrazione nella Collezione Bonelli (credit foto: Angelo Marra)

Le sezioni del Museo

La Collezione Bonelli è divisa 20 aree tematiche con oltre 10000 oggetti. Raccontano Alcune delle più emozionanti sono quelle dedicate alla fotografia e all’emigrazione. Infatti, vi possiamo trovare i biglietti dei migranti che partivano per l’estero in cerca di fortuna, i biglietti di coloro che avevano nostalgia e desideravano tornare e fotografie di famiglie di inizio secolo.

Nella sezione dedicata alla politica, tra le tante documentazioni, c’è anche una lettera dell’8 settembre 1860 in cui si narra l’arrivo di Garibaldi a Napoli il giorno precedente.

Anche l’area sulla gastronomia è molto interessante: possiamo ammirare la prima forchetta a 4 denti del Re Ferdinando IV di Borbone. La volle per poter mangiare più agevolmente soprattutto la pasta e fu il suo ciambellano di corte, Gennaro Spadaccini, ad aggiungere il quarto dente.

Forchetta a 4 denti
Forchetta a 4 denti (Fonte foto: Il Mondo di Suk)

Nella sezione dedicata alla religione ci sono molti documenti e testimonianze. Per fare un esempio, grazie alla donazione del “Fondo Lazzarini”, sono presenti centinaia di documenti sulle arciconfraternite napoletane che vanno dal ‘700 alla prima metà del secolo scorso.

Non solo, tra le migliaia di oggetti che possiamo ammirare passeggiando nel Mueso, ci sono:

  • documenti del Teatro di San Carlo occupato dagli inglesi nel 1944;
  • un water dotato di sciacquone;
  • giocattoli;
  • abiti di diverse epoche;
  • addirittura l’albero genealogico del Regno delle Due Sicilie;
  • locandine teatrali;
  • sculture di San Gennaro;
  • quaderni;
  • cappelli;
  • tombole;
  • monete;
  • medaglie;
  • giornali.
Tombola della Collezione Bonelli
Tombola della Collezione Bonelli (credit foto: Angelo Marra)

La foto più piccola del mondo: è Napoli

Una bella curiosità riguarda anche la presenza della foto più piccola del mondo che raffigura addirittura la nostra amata Napoli. Si tratta di uno scatto piccolissimo che rappresenta il Porto e che fu scattata nel 1860, quindi quando la fotografia muoveva i primi passi.

Secondo lo stesso Bonelli, probabilmente questa foto fu usata per motivi di spionaggio:

Siamo agli albori della fotografia, intorno al 1860 circa. Le sue dimensioni lillipuziane, suggeriscono un utilizzo “particolare”. A quell’epoca, infatti, il Regno di Napoli era oggetto di particolare attenzione da parte delle potenze europee, specialmente Inghilterra e Francia. Pertanto è verosimile, considerato che il soggetto ritrae alcuni velieri in legno, con lo sfondo l’arsenale e in basso, la didascalia in lingua francese, “Porto militare di Napoli”, un suo utilizzo ai fini di spionaggio.

Collezione Bonelli
Una sala del Museo

Informazioni sulla Collezione Bonelli

Dove

Museo di Napoli, Piazzetta San Gennaro a Materdei 3 – 80136

Contatti e prenotazioni

visite su prenotazione contattando 3404844132 o g.bonelli72@gmail.com | Pagina Facebook

Fonte foto copertina: TripAdvisor

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