La BCE ha alzato di nuovo i tassi, i mutui diventano impossibili
Eccoci di nuovo: un altro episodio della saga “Come reagirà l’economia oggi?” con protagonista la Banca Centrale Europea (BCE).
A quanto sono stati aumentati i tassi di interesse?
Rullate i tamburi, la BCE ha dato un altro colpetto ai tassi d’interesse, alzandoli di 0,25 punti percentuali. Ora siamo a un solidissimo 4.5%, un livello che fa storcere il naso a più di un economista.
È la decima mossa del genere dal luglio del 2022: qualcuno in BCE è decisamente convinto di quello che sta facendo.
Cosa comporterà con i mutui a tasso variabile?
Ora, se sei tra quelli con un mutuo a tasso variabile, potresti iniziare a sentirti un po’ come su una montagna russa finanziaria.
I tassi più alti significano generalmente rate del mutuo più elevate.
L’incremento dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea avrà infatti un impatto significativo sui mutui a tasso variabile. Con l’innalzamento del tasso di riferimento al 4,5%, i titolari di mutui a tasso variabile potrebbero vedere aumentare le rate mensili del loro prestito. Questa dinamica potrebbe mettere sotto pressione le finanze domestiche, costringendo molte famiglie a rivedere il proprio budget per far fronte agli incrementi dei costi.
In sintesi, se si è in possesso di un mutuo a tasso variabile, è prudente prepararsi ad aumenti nelle rate del prestito e valutare la possibilità di una rinegoziazione.
Facciamo un’ipotesi con un mutuo a tasso fisso
Immaginiamo di voler acquistare un immobile da 300.000€ con 50.000€ di anticipo, il nostro mutuo avrà un’importo di 250.000€, immaginando di voler fare un mutuo di 40 anni.
Secondo il nuovo tasso di interesse la situazione sarà la seguente:
- Rata fissa: 1.123,91€ al mese
- Costo degli interessi: 289.476€
- Costo totale: 539.476€
La casa al termine del mutuo ci sarà costata più del doppio!
In che modo aumentare i tassi controlla l’inflazione?
Per i non iniziati, aumentare i tassi d’interesse è come mettere un freno a mano all’economia.
Rende più caro prendere in prestito denaro, il che a sua volta riduce la spesa dei consumatori e degli investimenti aziendali.
Risultato? L’inflazione scende.
Quest’ultimo anno ha visto la BCE pompare i tassi come se non ci fosse un domani, tutto per domare un’inflazione scatenata, quasi un leone fuori dalla gabbia.
Quali sono le previsioni economiche?
Parlando di futuro, la BCE ha anche sfornato delle nuove previsioni economiche che non sembrano proprio ottimistiche.
Prevedono una crescita dell’1,5% per il 2025, dell’1% per il 2024 e dello 0,7% per il 2023.
Non proprio numeri da tappeto rosso, insomma.
Questo passo porterà al crollo del mercato immobiliare?
Questa è la domanda del milione di euro. L’aumento dei tassi potrebbe raffreddare il mercato immobiliare, ma di certo non è detto che lo farà crollare come un castello di carte.
Ad ogni modo se avete investito in proprietà, potrebbe essere il momento di tenere gli occhi aperti.
Risulta ovvio che se i tassi dovessero salire ulteriormente e se la situazione dovesse rimanere così per molto tempo, alla lunga si potrebbe avere una crisi del mercato immobiliare.
Cosa ne sarà dell’Eurozona?
Beh, qui si apre un vero e proprio vaso di Pandora.
Christine Lagarde, la presidente della BCE, ha un bel puzzle da risolvere. Da una parte, c’è la necessità di controllare l’inflazione e dall’altra, c’è una crescita economica che fa “sì, no, forse”.
Quello che è certo è che i prossimi mesi saranno cruciali per capire se l’Eurozona riuscirà a trovare un equilibrio o se ci saranno nuovi sobbalzi. Il palcoscenico è tutto suo, Madame Lagarde.