L’Italia s’è desta, uno spettacolo nel salotto Santanelli sull’ossessione per lo scoop giornalistico
“L’Italia s’è desta. Un piccolo mistero italiano” è un monologo che fa riflettere sull’ossessione dilagante italiana per lo scoop giornalistico, a discapito della verità.
Lunedì 6 novembre 2017 alle ore 18:00 si terrà, presso il salotto teatrale di casa Santanelli, lo spettacolo L’Italia s’è desta. Un piccolo mistero italiano, inserito all’interno della rassegna Il Teatro cerca Casa, che prevede performance teatrali e musicali rappresentate in appartamenti privati.
Il monologo L’Italia s’è desta, finalista al Premio Hystrio Scritture di scena 2012, è scritto e diretto da Rosario Mastrota, è interpretato da Dalila Cozzolino, vincitrice del premio Hystrio alla Vocazione nel giugno 2017, racconta la storia di Carletta, la “scema del paese”, la cui scoperta rivela l’ossessione dilagante in Italia per lo scoop giornalistico, a discapito della verità.
Carla, infatti, assiste al rapimento del pullman della nazionale di calcio italiana da parte della ‘ndrangheta, a due mesi dall’inizio dei mondiali. Improvvisamente lo scoop dilaga e tutti, dai giornalisti alla politica, dall’esercito allo sport vanno all’assalto del nuovo fenomeno mediatico da offrire, senza nemmeno accorgersi o credere che Carla sa dove è nascosto il pullman bianco e la nazionale di calcio.
Lo spettacolo fa riflettere su come, fin troppo spesso, le notizie vengano manipolate e su come la realtà criminale venga celebrata. Il regista e autore Rosario Mastrota ha definito il suo L’Italia s’è desta: “Un’invenzione plausibile che rispecchia la faciloneria delle “vittime” dei mass media e l’esaltazione e manipolazione che ne deriva. Basta pensare ai casi più recenti di manomissione e celebrazione della realtà criminale italiana: Sara Scazzi, Garlasco, Cogne, Costa Concordia eccetera. Il gioco de L’Italia s’è desta si svolge sull’idea del racconto reale di qualcosa che come al solito, successivamente, viene manomesso. Ma che nel caso specifico è già manomesso alla fonte. È un racconto metaforico-ironico di un’Italietta credulona, epiteto significativo”.