Jovanotti e le polemiche sui Jova Beach Party: ecco cosa è successo
Jovanotti, dopo che in tanti lo hanno accusato di distruggere la natura con il suo Jova Beach Party, si è scagliato su Instagram contro influencer e organizzazioni ambientaliste, arrivando a definirli “econazisti”. E la risposta non si è fatta attendere, anche dai giornali e dalla politica.
Continua la polemica sulla seconda edizione del Jova Beach Party, il concerto evento in spiaggia voluto fortemente da Jovanotti, che il 2 e il 3 settembre sbarcherà a Viareggio in provincia di Lucca.
Nei giorni scorsi sono stati tanti, tra influencer e organizzazioni ambientaliste, a far sentire la loro voce contro il Jova Beach Party, definendolo “anti ecologico” (soprattutto per il grande numero di persone che vi prende parte, che si situa intorno alle cinquantamila) e invocando un divieto per quello che, a detta di tutti, è un concerto che, più che promuoverla, distruggerebbe la natura e i suoi abitanti.
Già nel 2019, per la prima edizione, le associazioni ambientaliste avevano espresso molte perplessità, ma il concerto evento si era svolto comunque. Ora però la situazione si sta facendo decisamente molto caldo perché, nel frattempo, la località scelta per il Jova Beach Party è diventata l’habitat di numerose specie viventi, alcune delle quali seriamente minacciate.
Jovanotti si scaglia contro quelli che bolla come “econazisti”, ma poi fa marcia indietro
E Jovanotti, pur essendo da sempre un promotore della “pace nel mondo e tra le genti” e della natura, nei giorni scorsi non le ha mandate di certo a dire agli influencer e alle associazioni ambientaliste, arrivando a definirli “econazisti” e invitandoli a venire a vedere con i propri occhi come le spiagge vengono ripulite e migliorate dopo l’evento.
La risposta del geologo Mario Tozzi al cantante: “Jovanotti, ti sbagli!”
La sua risposta piccata ha scatenato la replica, altrettanto salace, del geologo Mario Tozzi, che dalle colonne del giornale La Stampa gli ha rivolto una lunga lettera con un titolo molto evocativo “Caro Jova stavolta ti sbagli”.
Come sottolineato dallo scienziato, il problema non sta nell’evento in sé, ma nel numero delle persone che attira, che non sono cento persone, ma cinquantamila:
“Un recente studio del Cnr ha stimato che, un bagnante che passa una giornata al mare, mediamente porta via tra i 50 e i 100 grammi di sabbia, volente o nolente.”
Un altro punto critico sottolineato dal geologo, e per cui l’evento non si dovrebbe fare, è che le linee di costa sono quanto di più delicato possa esistere e sono compromesse soprattutto in Italia.
Jovanotti: perché il Jova Beach Party sta scatenando le polemiche degli ecologisti e i “danni” che avrebbe fatto durante la prima edizione
Lettera a cui ha risposto lo stesso Jovanotti su Facebook, dicendo che loro non vanno mai in luoghi dove c’è la possibilità di nidificazione del fratino (una specie minacciata) o presenza di caretta caretta o altre specie animali o vegetali protette o minacciate.
Il cantante ha poi proseguito dicendo di aver chiesto al WWF se era vero che per la prima edizione del Jova Beach Party avevano spianato due dune naturali, e l’associazione ecologista ha mostrato dei documenti che certificano che le dune naturali delle spiagge in cui si esibirà con la sua band non ci sono più da decenni.
Jovanotti fa dietrofront: “Per me gli econazisti sono…”
Tornando invece sul tema degli econazisti, Jovanotti ha ritrattato in parte le sue parole, specificando che per lui sono quei mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell’ecologia dentro a piccoli brand personali non accreditati se non da loro stessi e dai like rimediati a vanvera.
Jovanotti: anche “Italia Nostra” contro il Jova Beach Party
Non solo gli scienziati, gli influencer e le organizzazioni ambientaliste: anche Italia Nostra Onlus si è scagliata contro il Jova Beach Party, definendo la località scelta, la cosiddetta “spiaggia del Muraglione”, non compatibile con i principi di tutela ambientale che oltretutto l’evento di Jovanotti pretende di voler difendere.
Parole che, peraltro, sono state rispedite al mittente dal sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, che ha difeso l’iniziativa del JBP:
“La spiaggia del Muraglione è di riporto: si è formata di recente con sabbia residua riportata dalle correnti, e non mi risulta ci siano dune, ma semplici accumuli. Non si tratta poi di un’oasi protetta, ma di un’area di balneazione, quindi sottoposta ogni giorno a un forte impatto umano. Basta dare un’occhiata in questo periodo per capirlo. Se viene chiamata la spiaggia dei viareggini un motivo ci sarà.”
Il Jova Beach Party, alla cui organizzazione, peraltro, collabora anche il WWF, dunque si farà…pur se con qualche polemica di troppo.
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Image credits: profilo Instagram jova beach party (@jovabeachparty)