Francia, corsa al vaccino dopo l’obbligo del Green Pass. L’Italia farà lo stesso?
A seguito delle novità presentate dal Presidente della Francia Emmanuel Macron, i francesi hanno fatto una vera e propria corsa al vaccino anti-Covid facendo arrivare il numero delle prenotazioni a quasi 1 milione in un solo giorno, cioè circa 20mila al minuto.
Ma di cosa stiamo parlando precisamente? Si tratta di alcuni obblighi introdotti da Macron e presentati durante il suo discorso alla nazione che hanno letteralmente smosso i cittadini, soprattutto quelli ancora scettici circa la decisione di vaccinarsi. Tra questi, il divieto di andare al ristorante o fare viaggi senza essere vaccinati.
Una cosa simile potrebbe accadere anche in Italia? Se la situazione dovesse diventare come quella dei nostri cugini francesi, le possibilità sono alte.
Perché l’impennata di prenotazioni per il vaccino in Francia
Il discorso di Macron non è stato solamente un invito a vaccinarsi, ma un vero e proprio “ordine” potremmo dire poiché il rischi di avere una bassa percentuale di vaccinati sarà quello di essere travolti da una pesante quarta ondata.
Per questo motivo, sono stati introdotti dei divieti: chi non è in possesso del Green Pass, dunque chi non è vaccinato, non potrà andare al ristorante, al cinema, nei musei, nei centri commerciali e non potrà viaggiare in aereo e in treno. In alternativa al Green Pass, si può presentare un tampone con risultato negativo, ma dovrà essere effettuato sistematicamente.
Obbligo di vaccinazione per il personale sanitario in Francia
Dal 15 settembre, il personale medico e chi lavora a contatto con persone fragili, non potrà più andare a lavoro e non sarà pagato se non si vaccinerà. Questa decisione farà scioperare il settore sanitario, secondo le prime reazioni.
Ricordiamo che in Italia l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario è scattato ad aprile 2021 con il decreto del Consiglio dei Ministri e chi non si è adeguato ha dovuto cambiare mansione andando a lavorare in settori dove non è previsto il contatto interpersonale. In diversi casi, però, è stato impossibile trovare una collocazione diversa ed in questi casi è prevista la sospensione della retribuzione.
E l’Italia seguirà la Francia?
Attualmente nel nostro paese la situazione non è a questo punto, ma considerato che una parte degli over 60, e non solo, è ancora scettica nel vaccinarsi, potrebbe accadere qualcosa di simile alla Francia se non si dovesse raggiungere un alto numero di immunizzati.
Non spetta a noi fare pronostici, ma non possiamo non tenere in considerazione che molte persone hanno ricevuto l’appuntamento per la prima dose per il mese di agosto, quindi in parte non c’è una responsabilità personale nel non essere ancora vaccinati.
Possiamo dire, però, che anche altri stati stanno prendendo decisioni similari, quindi ci tocca aspettare la decisione del nostro governo, ma la corsa verso l’obbligatorietà non sembra più così impossibile.
Tra le ultime novità abbiamo la dichiarazione di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, rilasciata a ‘Il Messaggero’:
Condivide questo modello? “Sì, è sicuramente una scelta giusta. Dovremmo farlo anche in Italia, non chieda a me perché ancora non siamo partiti, io a Speranza l’ho detto tante volte. Pensiamo alle discoteche, se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi. Il Green pass, sia chiaro, da noi non deve servire per bar e ristoranti, salvo che i nostri contagi non dovessero raggiungere numeri simili a quelli britannici. A quel punto no alle chiusure, ma Green pass, per tutto, ristoranti compresi, così non sei costretto a chiudere. In sintesi: il Green pass due mesi fa era un mezzo per riaprire prima, quando Italia era gialla o arancione. Oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati”