Giornate Europee del Patrimonio 2024 al Museo Cappella Sansevero

la statua del cristo velato

Il Museo Cappella Sansevero aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio 2024, che si terranno il 28 e 29 settembre, con un’iniziativa speciale volta a celebrare la tradizione interculturale e il pensiero progressista del VII principe di Sansevero.

In linea con il tema di quest’anno, Patrimonio in cammino, il museo esporrà eccezionalmente l’edizione originale della Lettera Apologetica, l’opera più significativa di Raimondo di Sangro.

Il Museo Cappella Sansevero, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, si impegna anche in un progetto di solidarietà culturale. Una parte del ricavato del 28 settembre (1,00 € per ogni visitatore pagante) sarà devoluta all’Archivio di Stato di Napoli per il restauro di disegni storici provenienti dai protocolli notarili dei secoli XVI-XIX. Si tratta di documenti che rappresentano monumenti e scorci di Napoli e che accompagnavano atti di compravendita o contratti di commissione di lavori, costituendo un patrimonio unico che merita di essere preservato per le generazioni future.

Le giornate europee del patrimonio 2024

Le Giornate Europee del Patrimonio sono la più grande manifestazione culturale d’Europa, quest’anno dedicate al tema Patrimonio in cammino. Un tema, scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi partecipanti, che invita a esplorare le tracce delle interazioni culturali che hanno contribuito alla formazione della nostra identità.

La Lettera Apologetica

La Lettera Apologetica dell’Esercitato accademico della Crusca rappresenta perfettamente questo tema, dimostrando la modernità di pensiero del principe Raimondo di Sangro e la sua apertura verso le culture extra europee. Con questa opera, il principe di Sansevero mostra una mente cosmopolita e anticonformista, desiderosa di esplorare le culture e le usanze di popoli lontani per promuovere il dialogo interculturale già nel XVIII secolo.

Il contenuti e la realizzazione della Lettera Apologetica

Pubblicata all’inizio del 1751 dalla stamperia privata del principe, la Lettera Apologetica difende un sistema comunicativo antico degli Incas: i quipu, nodi fatti con cordicelle colorate, riconoscendone la dignità di scrittura. Il principe si firma con il nome da accademico della Crusca, “Esercitato”, e usa l’opera per esprimere il suo punto di vista non ortodosso su argomenti diversi, tra cui il miracolo di San Gennaro e l’origine del mondo e dell’uomo. Questo approccio gli valse la fama di pensatore irriverente e libertino e portò alla condanna dell’opera da parte della Chiesa, che la mise all’Indice dei libri proibiti.

Al di là del suo valore erudito sui quipu, la Lettera Apologetica rappresenta una critica ai limiti della cultura dominante europea, sostenendo che la diversità culturale non implica arretratezza. Di Sangro rifiutava la visione degli Incas come “selvaggi”, proponendo una prospettiva alternativa nel segno del relativismo culturale, che stava emergendo proprio grazie a opere come la sua.

La prenotazione è obbligatoria sul sito web del Museo Cappella Sansevero, vi ricordiamo che l’ultimo ingresso è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura.

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