Gianluca Vialli è morto: di cosa era malato e la sua lotta
Era malato da alcuni anni e lottava quotidianamente, ma purtroppo infine la tanto temuta notizia è giunta: Gianluca Vialli è morto.
Pochi giorni fa si aveva interrotto la sua attività lavorativa come capodelegazione della Nazionale italiana di calcio che guidava insieme a Roberto Mancini ed era stato ricoverato presso una clinica a Londra, raggiunto dalla madre 87enne.
Di cosa era malato Gianluca Vialli
Un grave tumore al pancreas, uno dei tumori più “cattivi” dato che evolve con una velocità impressionante. Se non diagnosticato in tempo può portare alla morte in pochi mesi, anche meno di 6.
Ma Vialli era forte, Vialli era un combattente e la sua diagnosi l’ha avuta addirittura nel 2017 portando avanti una battaglia durissima contro la malattia, che l’ha sconfitto solo oggi nel 2023, 6 anni dopo.
Altro che 6 mesi.
La lotta contro il tumore
Un tumore che, come già detto, evolve con una rapidità impressionante quindi è fondamentale la diagnosi precoce. Eppure Gianluca ha combattuto per 6 anni e solo a pochi giorni dalla sua morte aveva dichiarato
Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri
Gianluca Vialli
Muore a soli 58 anni, lascia due figlie e la moglie Cathrin.
La carriera di Gianluca Vialli
Un giocatore di tutto risalto, un vero e proprio talento.
Gianluca ha giocato ed allenato varie squadre, tra queste ha giocato per:
- Cremonese (dal 1981 al 1984),
- Sampdoria (dal 1984 al 1992),
- Juventus (dal 1992 al 1996)
- Chelsea (dal 1996 al 1999)
Nella nazionale italiana ha giocato dal 1985 al 1992 con ben 59 presenze e 16 goal, inclusa l’Italia del ’90.
Da allenatore ha allenato:
- Chelsea (dal 1998 al 2000)
- Watford (2001/2002)