Recensione di Apriti Cielo, lo spettacolo comico di Ficarra e Picone al Teatro Diana
Ficarra e Picone, tra gag e battibecchi divertenti, ci fanno riflettere sugli aspetti assurdi della nostra società!
Dopo qualche anno di assenza, i comici Ficarra e Picone ritornano ad esibirsi a Napoli portando in scena uno spettacolo collaudato da qualche anno. Con “Apriti Cielo” al Teatro Diana, il duo siciliano porta sul palcoscenico tutta la sua verve ironica in una pièce ricca di battute e controbattute sui paradossi della nostra società e divertenti sketch su difetti e ossessioni quotidiane di un uomo comune.
La commedia
Lo spettacolo è un unico atto di due coinvolgenti ore che si fanno facilmente seguire, diviso però in quadri. Ci troviamo, così, di fronte a tre differenti scene, l’una il continuo dell’altra, che portano avanti una storia surreale e divertente, spunto per una serie di riflessioni sulle dinamiche della società italiana.
Tra una scena e l’altra, il quadro cambia velocemente, lasciando lo spettatore in una breve attesa mai noiosa, perchè le modifiche alla scenografia sono accompagnate da musiche che tengono alta l’attenzione, mentre il sipario non cala mai.
Ogni quadro è caratterizzato da colori vivaci, sia nell’arredo sia nei costumi dei due protagonisti, che sembrano riflettere la stessa vivacità dei battibecchi dei due personaggi che tengono la scena: Valentino e Salvo, che interpretano se stessi, due uomini alla presa con problemi che rasentano l’assurdo.
Le tematiche
Ficarra e Picone mettono in scena uno spettacolo che mantiene vivo l’interesse dello spettatore sin dalla prima scena, in cui due sprovveduti antennisti si trovano a dover cercare un alibi per l’omicidio di uomo, non commesso da loro, finendo per complicare la situazione fino all’estremo, provocando addirittura altri omicidi. Un modo, questo, non solo per divertire il pubblico, ma per stimolare una riflessione sugli aspetti ridicoli del nostro reale quotidiano. Ciò che riscontriamo anche nel secondo quadro in cui, alla presenza di un prete libidinoso e del suo chierichetto integralista, i due palermitani mettono in luce il bigottismo presente in alcuni ambienti ecclesiastici.
Una critica al mondo religioso che ritorna nel terzo quadro, in cui i due antennisti della prima scena, ormai arrivati in Paradiso perchè deceduti, si ritrovano a compilare una serie infinita di moduli per poter accedere alla presenza del Padre. Alle prese con una burocrazia pesante, tipica dei “comuni mortali”, che non dovrebbe caratterizzare anche il “mondo spirituale”.
Tra una gag e l’altra, non mancano ironiche frecciatine anche al mondo della politica, senza mai approfondire troppo ogni tematica, per arrivare però a sottolineare ciò che conta davvero nella vita: i legami veri, autentici, l’amicizia che va anche oltre la morte.
Uno spettacolo che vuole sì far pensare, ma soprattutto divertire e ricordare di non perdere mai di vista ciò che davvero conta nella vita.
Apriti Cielo sarà in scena fino al 25 ottobre al Teatro Diana, potete consultare orari e prezzi nel nostro articolo.