Due Ferdinandi alla corte dei Borbone, visita guidata teatralizzata a Villa Bruno
Per il progetto Baroque Park va in scena nella settecentesca Villa Bruno di San Giorgio a Cremano la visita guidata teatralizzata “Due Ferdinandi alla corte dei Borbone”.
Domenica 17 giugno 2018 si terrà, presso Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (Napoli), la visita guidata teatralizzata Due Ferdinandi alla corte dei Borbone. L’evento rientra nel progetto Baroque Park – Un parco a tema sulla civiltà del ‘700 napoletano che coinvolge l’associazione culturale NarteA, la Cooperativa Archeosannio e l’Associazione Open Mind.
Lo spettacolo è un’interessante occasione per rivivere un giorno alla corte dei Borbone e dove il pubblico sarà accompagnato tra gli splendidi ambienti della villa, alla scoperta di vicende e leggende legate alla vita del sovrano più discusso della storia del regno: Ferdinando IV di Borbone.
Location d’eccezione della visita guidata teatralizzata è Villa Bruno, residenza storica prima della famiglia Monteleone e poi della famiglia Lieto, ospitando anche il cardinale Luigi Ruffo Scilla, arcivescovo di Napoli. In seguito la villa diventò sede della fonderia Righetti, dove furono fusi in bronzo i due cavalli per le statue equestri che oggi si trovano in piazza del Plebiscito, raffiguranti Carlo di Borbone (futuro Re Carlo III di Spagna) e Ferdinando I delle Due Sicilie (già Ferdinando IV di Borbone).
La divertente storia dei “due Ferdinandi”
Lo spettacolo messo in scena da NarteA ipotizza una situazione divertente e paradossale. Cosa accadrebbe se tra i saloni di Villa Bruno si trovassero due sovrani, due “Ferdinandi” IV di Borbone uno di fronte all’altro? Come potrebbero il popolo, i dignitari, i familiari e il popolo, riconoscere il vero Re?
La vicenda sarà l’occasione per raccontare agli spettatori il lunghissimo regno di Ferdinando IV di Borbone, conosciuto come il Re nasone o come ‘o Re piccirillo, per esser salito al trono all’età di soli otto anni. La sua figura sarà narrata attraverso i suoi vizi, le “scappatelle”, l’ amore per la caccia e per il suo popolo, con cui talvolta amava mischiarsi, travestendosi per non farsi riconoscere.