Giambruno, compagno della Meloni, attaccato per le parole sugli stupri

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Quando il microfono è acceso e le telecamere iniziano a girare, le parole pronunciate possono generare molto più di semplici suoni. Questo è esattamente ciò che è accaduto nel caso di Andrea Giambruno, giornalista e compagno della Premier Giorgia Meloni. Una singola dichiarazione ha acceso una miccia, scatenando una serie di reazioni scomode in politica e sui social media.

Cosa è successo a Palermo: lo stupro di gruppo

A Palermo, la cronaca racconta di un evento traumatico: uno stupro di gruppo che ha destato orrore e indignazione.

Nella notte tra il 6 e il 7 luglio 2023, un evento spaventoso ha avuto luogo nel Foro Italico di Palermo. Sette giovani uomini hanno assalito una 19enne in un cantiere abbandonato, sottoponendola a una brutale violenza. La vittima è stata non solo violentata, ma anche picchiata dai suoi aggressori. L’incidente ha scatenato un’ondata di orrore e condanna, e ha portato all’arresto dei sette individui coinvolti. In un contesto così terribile e delicato, ogni commento pubblico assume un’importanza e un peso enormi.

In questo contesto già di per sé delicato, inserire commenti che possono essere interpretati come colpevolizzazione della vittima è fortemente rischioso, come giocare con il fuoco.

La dichiarazione shock di Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni

Andrea Giambruno ha acceso questo fuoco. Durante una trasmissione televisiva, ha suggerito che evitare di ubriacarsi potrebbe, in qualche modo, ridurre il rischio di diventare vittima di stupro.

Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti, certamente. Ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche e poi rischi effettivamente che il lupo lo trovi”

Andrea Giambruno

Le reazioni del mondo della politica e sui social

Non c’è voluto molto perché i politici brandissero le loro spade retoriche. Dal Movimento 5 Stelle al Partito Democratico, tutti hanno chiesto chiarezza e ritrattazioni.
Anche sui social, i commenti indignati sono piovuti come una tempesta estiva: rapida, intensa e imprevedibile.

La pressione è aumentata anche da parte di figure femminili in politica, che hanno accusato Giambruno di “victim blaming”, alimentando così la polemica.

La risposta di Giambruno alle polemiche

In mezzo al caos, Giambruno è tornato alla carica. Ha cercato di temperare le acque, dichiarando che la sua osservazione era stata fraintesa e che le polemiche erano “surreali”.

Mi è doveroso precisare che nessuno in questo luogo ha giustificato l’atto, anzi sono stati utilizzati dei termini molto precisi come ‘abominevole’ per quanto riguarda l’atto e sono stati definiti ‘bestie’ gli autori di tale atto

Giambruno

Ha insistito sul fatto che non stava giustificando l’atto abominevole, ma che stava semplicemente dando un consiglio generico, quasi come un monito paternalistico.

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