Covid in Campania, De Luca: necessaria la quarta dose, si rischia la chiusura dell’Italia
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si sta mostrando molto preoccupato per l’aumento dei contagi non solo nella nostra regione, ma in tutta Italia.
Infatti, da diversi giorni i casi di positivi sono in continuo aumento così come i ricoveri in terapia intensiva ed ordinaria. Anche l’Ospedale Cardarelli sta vedendosi riempire i reparti, nonostante al momento non si sia in saturazione.
Gradualmente il Governo centrale ha intenzione di eliminare le norme anti-Covid, fino ad arrivare all’eliminazione dell’obbligo di indossare la mascherina probabilmente dal mese di maggio. Prospettiva considerata poco cauta secondo De Luca considerata la situazione attuale.
Il rischio di eliminare l’obbligo di mascherine
Tornare alla vita normale di un tempo ci farebbe ripiombare di fronte alla necessità di tornare alla chiusura delle attività, sempre secondo De Luca.
Se vogliamo riprendere a vivere normalmente, dobbiamo mantenere il piccolo e sopportabile sacrificio di utilizzare la mascherina soprattutto sui mezzi di trasporto e nei luoghi al chiuso, anche se non vigerà l’obbligo. Ricordiamo che in Campania vige ancora l’obbligo di indossarla anche all’aperto, segno dell’importanza che vi attribuisce il Presidente della Regione.
Addirittura, si rischierebbe di richiudere l’Italia. “Meglio questo piccolo fastidio che rialimentare il contagio Covid”, ha chiarito De Luca.
La quarta dose di vaccino per tutti
Inoltre, De Luca si è dichiarato favorevole alla quarta dose di vaccino anti-Covid per tutti e non solo per i fragili:
“e vaccinazioni devono continuare, la quarta dose deve essere introdotta, per quelli come me che la terza l’hanno fatta già quattro mesi fa e cominciano ad avere qualche problema. Ma in generale, l’uso della mascherina, che non è un grandissimo sacrificio, deve essere generalizzato, per chi si è vaccinato e chi non si è vaccinato. Prendiamo il caso delle scuole: abbiamo i ragazzi che, quando stanno in classe, hanno la mascherina. Poi quando entrano e quando escono, assembramenti di centinaia di ragazzi. I ragazzi tornano a casa, tornano in famiglia, e cominciano a ricontagiare le persone anziane”.