Coronavirus in Campania, forse si concedono le pizze a domicilio

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Probabile ripresa delle consegne a domicilio per le pizzerie in Campania già da aprile. Ecco la proposta di Gino Sorbillo.

Come ricorderete, qualche giorno fa montò una protesta da parte di alcuni importanti ristoratori di Napoli, in piena emergenza Coronavirus, contro il divieto di consegne a domicilio e tra questi vi era il pizzaiolo Gino Sorbillo.

Da qualche ora, oggi 17 aprile, gira l’ipotesi, riportata dal Mattino, di una possibile ripresa delle consegne a domicilio già dal mese di aprile, qualcuno ipotizza dal 20. Come detto, però, resta ancora un’ipotesi e, se dovesse essere confermata, l’attività di pizzerie e ristoranti potrebbe riprendere in tal senso.

La proposta di Gino Sorbillo

Come comunicato dallo stesso Sorbillo, la sua proposta prevede quanto segue:

Pizze impellicolate nel momento della sfornatura (dal forno a 450º) messe subito bollenti nei box a norma per alimenti che sono avvolti all’instante e sigillati da pellicola per alimenti per poi essere date subito nelle mani dei fattorini delle grosse società che consegnano il cibo presso il domicilio dei clienti.  Abbiamo proposto a De Luca una formula semplice: due sole varianti di pizze, Margherita e Marinara, e solo due dipendenti.

Dunque, attendono una eventuale ordinanza da parte della Regione per poter riavviare il servizio di delivery che consentirebbe a queste attività di respirare, pur non essendo la soluzione definitiva. Naturalmente, avverrebbe tutto in completa sicurezza per chi consegna il cibo e per gli utenti che le ricevono, sempre secondo questa proposta.

La risposta di De Luca

Durante la conferenza stampa di oggi 17 aprile, il Presidente della Regione Campania ha dichiarato che si potrebbe essere possibilisti su una ripresa delle consegne a domicilio per pizzerie e ristoranti, ma solamente se le condizioni sanitarie lo consentono e non in base alle pressioni. Quindi, bisogna attendere i prossimi giorni per avere maggiori risposte.

Le rassicurazioni dell’Associazione verace pizza napoletana

Stefano Auricchio, direttore generale dell’Associazione verace pizza napoletana (Avpn) che ha l’affiliazione di 700 pizzerie in tutto il mondo, spinge per trovare una soluzione per far tornare a girare l’economia, senza creare una situazione sociale pericolosa.

Inoltre, afferma che le pizzerie napoletane sono già pronte perché già sottoposte alle norme Hccp e sono molto sicure, al livello dei supermercati. A queste certificazioni, poi, andranno aggiunte anche le procedure per ridurre ancora di più il rischio e loro seguiranno sicuramente tutte le norme che il governatore o la legge nazionale chiederanno.

Le altre richieste di Sorbillo

Il pizzaiolo napoletano chiede anche il congelamento dei fitti dei locali e dei depositi e che ci sia la rinegoziazione dei canoni mensili nei mesi successivi alle riaperture. Inoltre, richiede più garanzie e puntualità per la cassa integrazione dei dipendenti.

Fonte: Il Mattino

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