Coronavirus, decreto con multe più alte e chiarimenti sulle proroghe fino al 31 luglio
Il Cdm approva un decreto con nuove sanzioni e misure per cercare di evitare il contagio e la diffusione del Coronavirus.
Approvato dal Governo un nuovo decreto che prevede ulteriori sanzioni per coloro che non rispettano e violano le norme anti diffusione e contagio del Coronavirus.
Il decreto
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha precisato alcuni punti importanti previsti dal nuovo decreto, tra cui multe salate che vanno dai 400 euro ai 3000 euro per tutti coloro che non rispettano le norme in questa situazione di emergenza.
E’ inoltre previsto il carcere da 1 a 5 anni per chi si trova in quarantena, poiché positivo al Coronavirus, e viola le regole uscendo in maniera intenzionale da casa.
È stato inoltre specificato che la linea temporale che attualmente è stata prevista per la fine di questa emergenza è il 31 luglio, ma ciò non vuol dire che gli italiani saranno costretti a rimanere in casa fino a quella data.
Ogni nuova misura si deciderà di mese in mese, valutando la situazione in base ai dati del contagio.
Le misure
Qui sotto elencate tutte le misure previste per cercare di contenere la diffusione del Coronavirus:
- Previste delle limitazioni di circolazione delle persone e la possibilità di allontanarsi dal proprio domicilio, residenza o di uscire ed entrare dal territorio nazionale. Gli spostamenti saranno autorizzati solo per motivi di assoluta necessità, di salute o di altre ragioni valide.
- Chiusi parchi, ville, aree gioco, spazi pubblici, strade urbane.
- Stop ad ingressi o allontanamenti in territori provinciali, regionali o comunali.
- Prevista la quarantena per chi contatti con contagiati e assoluto divieto di uscire dalla propria abitazione per chiunque sia positivo al virus.
- Stop a cerimonie religiose e civili e limitazioni di ingresso in chiesa.
- Divieto o limite di riunioni o assembramenti pubblici
- Stop ad eventi, riunioni, attività sportive, religiose ecc.
- Chiusi teatri, cinema, discoteche, centri culturali, ricreativi e sociali, sale giochi e scommesse.
- Stop convegni e congressi, possibili solo videoconferenze.
- Divieto o limitazione di attività sportive e ludiche all’aperto e possibile riduzione o sospensione di trasporti pubblici.
- Sospesi o limitati eventi sportivi e competizioni e chiusura temporanea di piscine, palestre, centri sportivi ecc.
- Chiusura o sospensione di scuole e università, master, corsi professionali.
- Divieto di viaggi di istruzione e gemellaggi.
- Limitata la presenza fisica in uffici pubblici, tranne che per lo svolgimento di servizi essenziali, favorendo se possibile lo smart working.
- Chiusi luoghi di cultura e musei.
- Sospensione o limitazione di concorsi a meno che non siano a distanza.
- Chiusura o limitazione per i negozi, eccetto quelli che forniscono beni alimentari e di prima necessità.
- Chiusura o limitazione di bar e ristoranti.
- Divieti specifici o limitazioni per chi accompagna qualcuno al pronto soccorso.
- Stop o limitazione di attività d’impresa o professionali ad esclusione di servizi di pubblica necessità.
- Stop a mercati e fiere, ad eccezione di quelli alimentari.
- Limitazione di accesso di parenti in ospedali, residenze sanitarie e per anziani, hospice e carceri.
- Obbligo di comunicazione al servizio sanitario nazionale chi viene o ha sostato in zone a rischio epidemiologico, che sono indicate da Oms o Ministro della salute.
- Si al lavoro agile, anche in deroga alle discipline attualmente vigenti.
- Fare in modo di informare sulle misure per prevenire e diffondere il virus.
- Fare in modo che ogni attività consentita sia svolta nel rispetto delle norme e dei protocolli anti contagio.
- Il prefetto può autorizzare deroghe alle varie limitazioni.