Che cos’è il modello Dada: la nuova organizzazione scolastica

High school young student writing to notebook in class lecture
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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (conosciuto per lo più come PNRR) ha destinato parte dei suoi fondi per finanziare il modello ‘Dada’, un modello scolastico che sta prendendo sempre più piede nel sistema scolastico italiano.

L’acrononimo Data, cosa significa?

La parola ‘Dada’ è un acronimo che sta per ‘Didattiche per Ambienti di Apprendimento’, un modello organizzativo di origine anglosassone che si basa sull’idea di spostare gli studenti tra lezioni diverse invece di spostare i docenti da aula in aula.

In questo articolo, esamineremo il modello Dada in dettaglio, compresi i suoi vantaggi e svantaggi, la sua diffusione nel sistema scolastico italiano e le scuole che lo stanno applicando.

Il funzionamento del modello Dada

In questo modello organizzativo, gli studenti non rimangono in un’unica aula per tutta la giornata, ma si spostano da una stanza all’altra in base alle diverse materie che devono affrontare.
Un modello che in parte è entrato nel nostro quotidiano grazie ai tanti film e telefilm americani e britannici, dove il modello è usato da molti anni.

Le diverse aule sono organizzate in base alle materie, alle tematiche e ai relativi docenti.

Ad esempio, gli studenti di matematica potrebbero frequentare un’aula dedicata a questa materia, mentre quelli di storia potrebbero frequentare un’altra aula dedicata alla storia, e così via.
I docenti, invece, rimangono nella stessa aula per tutta la giornata e vengono raggiunti dagli studenti nelle aule dedicate alle loro rispettive materie.

Il modello Dada è stato introdotto per offrire agli studenti un ambiente di apprendimento più personalizzato e flessibile.

Empty classroom
Un esempio di aula tematica

I vantaggi del modello Dada

Il modello Dada presenta alcuni vantaggi rispetto all’organizzazione tradizionale delle aule. Ad esempio:

Maggiori possibilità di personalizzazione delle aule

Con il modello Dada, gli insegnanti possono personalizzare le aule in modo da soddisfare le esigenze specifiche di ogni materia e di ogni studente. Ciò significa che gli studenti possono avere un ambiente di apprendimento più adatto alle loro esigenze.

Maggiori opportunità di interazione tra studenti

Il modello Dada incoraggia gli studenti a interagire di più tra di loro, poiché si spostano da una stanza all’altra insieme, anche tra gruppi diversi. Ciò può portare a una maggiore collaborazione e un maggiore senso di comunità tra gli studenti.

Maggiore flessibilità

Il modello Dada consente agli insegnanti di avere maggiore flessibilità nella programmazione delle lezioni. Gli insegnanti possono organizzare lezioni in aule dedicate e personalizzate, che possono essere adattate alle esigenze degli studenti e dei contenuti che devono essere trattati.

Maggiori vantaggi per gli studenti con disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione

Il modello Dada si mostra particolarmente efficace nel migliorare l’apprendimento degli studenti con difficoltà di attenzione e di apprendimento.
Infatti, tale modello organizzativo è stato ideato proprio con l’obiettivo di garantire un’elevata personalizzazione, il che significa che gli insegnanti possono adattare le aule e le lezioni in modo da soddisfare le esigenze di ogni studente.

Gli svantaggi e le sfide del modello Dada

Nonostante i vantaggi, il modello Dada presenta una strada da percorrere tutt’altro che asfaltata, anche, e soprattutto, a causa della diffidenza che genera dato che in Italia il modello applicato per decenni prevedeva proprio un’organizzazione simmetrica.

Ecco alcuni svantaggi:

Maggiori costi di avvio e manutenzione

il modello Dada richiede la creazione di ambienti di apprendimento personalizzati, il che può richiedere un maggior investimento in attrezzature, arredi e tecnologie per le aule.

Gestione dello spazio più complessa

Il modello Dada richiede una gestione attenta dello spazio a disposizione della scuola. Le aule dedicate devono essere organizzate in modo logico e strategico, e gli studenti devono poter spostarsi agevolmente da una stanza all’altra.

Resistenza al cambiamento da parte del pubblico

Alcuni docenti, studenti e genitori potrebbero resistere al cambiamento di questo modello organizzativo, abituati come sono al modello tradizionale di aula.

La diffusione del modello Dada in Italia

Attualmente, in Italia, sono circa 180 le scuole che adottano il modello Dada. Tuttavia, con l’arrivo dei fondi PNRR, il loro numero è destinato a crescere.

Ad esempio in Friuli Venezia Giulia la prima scuola ad adottare il modello Dada è stata l’Istituto comprensivo ‘Ai Campi Elisi’ di Trieste, che ha iniziato a sperimentarlo a gennaio 2023.

Il dirigente scolastico, Marco Cucinotta, ha dichiarato che il modello sta funzionando molto bene e che i ragazzi sono contenti di potersi muovere, mentre i docenti sono felici di poter personalizzare le aule in base alle esigenze di ogni materia.

Il modello sta andando molto bene, i ragazzi sono contenti di potersi muovere e i docenti di poter personalizzare le aule con setting didattici diversi, per cui l’aula di matematica non è uguale a quella di lettere. Con i nuovi fondi vorremmo creare 22 ambienti innovativi sotto il profilo della dotazione tecnologica e dell’arredo. Punteremo a creare aule sensoriali, immersive e polifunzionali per le arti performative e lo spettacolo. Alla primaria vorremmo introdurre le lavagne digitali e personalizzare le classi attraverso nuove dotazioni tecnologiche, l’arredo e i colori

Marco Cucinotta

Il modello DADA in breve

Il modello Dada rappresenta un cambiamento significativo nell’organizzazione scolastica tradizionale. La sua implementazione può presentare alcune sfide, ma i vantaggi potenziali, come la maggior flessibilità e la personalizzazione delle aule e delle lezioni, lo rendono un modello interessante da esplorare, la cui diffusione in Italia sembra destinata a crescere.

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