Boomers, Millenials, Gen Y e Z, differenze economiche e significato
Le generazioni sono gruppi di persone nate nello stesso periodo storico e che condividono esperienze e valori comuni, ovviamente nei limiti delle individualità.
Le definizioni delle più recenti generazioni variano a seconda delle fonti, ma in generale si possono distinguere le seguenti:
Generazione silenziosa (1928-1945)
La generazione silenziosa, nata tra il 1928 e il 1945, rappresenta la fascia più anziana della popolazione italiana, con una stima di circa 7 milioni di individui. Questa generazione ha vissuto momenti storici di grande rilievo, tra cui la Seconda Guerra Mondiale, la ricostruzione post-bellica e la nascita della Repubblica Italiana.
È conosciuta anche come “la migliore generazione”, si tratta della generazione che ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale e la sua ricostruzione. È una generazione conservatrice, che ha valori tradizionali e che ha lavorato duramente per raggiungere il successo.
Caratteristiche della generazione silenziosa
I tratti distintivi della generazione silenziosa includono:
- Un approccio pragmatico e realistico alla vita, maturato attraverso l’esperienza diretta di significativi cambiamenti storici.
- Una forte orientazione verso i valori familiari e comunitari, mantenendo una stretta connessione con tradizioni e legami familiari.
- Una notevole resilienza e capacità di adattamento, sviluppata attraverso le sfide e le avversità affrontate nel corso della vita.
La generazione silenziosa ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della società italiana, contribuendo attivamente alla ricostruzione del paese e alla formazione della Repubblica Italiana.
Tra i loro contributi alla società italiana si annoverano:
- Nel settore lavorativo, hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della classe media italiana, lavorando assiduamente e ricevendo in cambio salari adeguati e benefici sociali.
- In ambito politico, hanno sostenuto la consolidazione della democrazia italiana, votando prevalentemente per i partiti di centro e contribuendo alla stabilizzazione del sistema politico.
- Nel campo culturale, hanno promosso e diffuso la cultura tradizionale italiana, supportando il cinema, la musica e la letteratura nazionale.
La generazione silenziosa si è distinta come una forza trainante nella trasformazione del paese, contribuendo in maniera decisiva alla costruzione dell’Italia contemporanea.
Specificamente, hanno contribuito alla:
- Ricostruzione post-bellica, lavorando con dedizione per rimettere in piedi il paese dopo la Seconda Guerra Mondiale e dando vita a una nuova Italia.
- Formazione della Repubblica Italiana, attraverso un forte sostegno popolare per la repubblica e la partecipazione attiva alla costruzione di un nuovo sistema democratico.
- Diffusione e valorizzazione della cultura tradizionale italiana, sostenendo le sue diverse espressioni e favorendo la sua diffusione a livello nazionale e internazionale.
Generazione Baby Boomers (1946-1964)
È la generazione più numerosa nella storia degli USA e la seconda più numerosa nel mondo, conosciuta anche semplicemente come “Boomer“.
I baby boomer italiani sono cresciuti in un periodo di grande prosperità economica e di cambiamenti sociali. Hanno vissuto la fine della Seconda Guerra Mondiale, la ricostruzione del paese, la nascita della Repubblica Italiana e il boom economico.
Cosa significa “Boomers” e perché questo nome?
Il termine “Baby Boomers” si riferisce alla generazione nata nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, caratterizzato da un significativo aumento della natalità. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente in diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti e l’Europa.
Il nome “Baby Boomers” deriva proprio dal “baby boom”, ovvero “esplosione di nascite“, che si verificò tra il 1946 e il 1964. In questo periodo, molte famiglie decisero di avere più figli, spinte da un senso di ottimismo e stabilità economica dopo gli anni di guerra. Questo aumento della natalità portò a cambiamenti significativi nella società, influenzando l’economia, la politica e la cultura nei decenni successivi.
Caratteristiche dei Boomers
Avendo sperimentato un’era di notevole benessere economico e trasformazioni sociali, hanno sviluppato un atteggiamento ottimista verso la propria realizzazione personale. Sono difatti focalizzati sul lavoro e l’ascesa o la stabilizzazione professionale e famigliare. Dedicati e laboriosi, hanno giocato un ruolo chiave nella formazione della classe media, perseguendo la stabilità economica familiare con impegno.
In Italia i Boomer hanno una forte connessione con la stabilità a lungo termine, come i contratti a tempo indeterminato, i lavori statali, e l’acquisto di un immobile. Sono molto distanti da politiche del lavoro orientate all’autonomia e alla stabilità esclusivamente a breve termine.
Manifestano un forte senso di individualismo e una minor capacità di proiezione al bene comunitario in termini analitici e statistici, vedendo come prioritaria l’esperienza personale. Divergenti dalle generazioni precedenti in termini di valori, si concentrano maggiormente sul benessere e la realizzazione personale.
Generazione X (1965-1980)
La generazione X in Italia, nata tra il 1965 e il 1980, rappresenta la fascia generazionale immediatamente successiva ai baby boomer, contando circa 35 milioni di individui.
Questo gruppo è cresciuto durante un’era di transizione economica e sociale, testimoniando la fine dell’espansione economica, l’avvento della globalizzazione e la caduta del Muro di Berlino.
Caratteristiche della Generazione X
Tra le peculiarità distintive della generazione X italiana si annoverano:
- La tendenza al pragmatismo e al realismo, frutto dell’esperienza diretta di ampi mutamenti economici e sociali, che li ha resi più pragmatici e realisti rispetto alle generazioni che li hanno preceduti.
- Un marcato individualismo, con valori meno ancorati alla tradizione rispetto ai predecessori e una maggiore focalizzazione sul benessere personale.
- Un orientamento verso l’inclusività e la globalizzazione, caratterizzato da un’apertura verso le diversità e una visione del mondo più inclusiva. La generazione X italiana ha esercitato una notevole influenza sulla società italiana, agendo come catalizzatore di trasformazioni economiche e sociali.
Strategie di accesso al lavoro
Nel settore lavorativo, hanno promosso la cultura del lavoro flessibile e dell’autonomia professionale, cercando un equilibrio tra lavoro e vita privata e modificando l’approccio lavorativo in Italia. In ambito politico, hanno favorito i diritti civili e l’uguaglianza di genere, supportando in massa i partiti di sinistra e influenzando profondamente il panorama politico italiano. Nel campo culturale, hanno diffuso la cultura pop e quella underground, contribuendo all’introduzione della cultura americana in Italia e generando nuove forme culturali.
L’economia della Generazione X
Economicamente, hanno assistito alla conclusione del boom economico e all’inizio della globalizzazione, adattandosi attivamente a questi cambiamenti. È una generazione pragmatica, proprio perché ha vissuto gli effetti successivi della crisi economica degli anni ’70 e ’80, come la crisi petrolifera del 1973 e quella del 1979 e la Guerra Fredda con relativa stagnazione economica.
Secondo i dati dell’ISTAT, il tasso di occupazione della generazione X italiana, ovvero la generazione nata tra il 1965 e il 1980, è del 75% nel 2023. Questo tasso è rimasto stabile negli ultimi anni, ma è ancora inferiore al tasso di occupazione medio della generazione precedente, i baby boomer.
Il tasso di occupazione della generazione X italiana è più alto tra gli uomini che tra le donne. Inoltre, è più alto tra le persone con un titolo di studio universitario che tra le persone con un titolo di studio inferiore al diploma.
Generazione dei Millennials (1981-1996)
I millennials in Italia, nati tra il 1981 e il 1996, contano circa 14 milioni di individui. È una generazione digitale, che è cresciuta con la tecnologia. È una generazione globalizzata, che è aperta al mondo e che ha valori inclusivi. Sono la generazione più numerosa al mondo ma non la più numerosa in Italia.
Questo gruppo ha sperimentato periodi di significative turbolenze economiche e sociali, inclusi la crisi finanziaria del 2008, la pandemia di COVID-19 e il conflitto in Ucraina, proprio negli anni di sviluppo della propria autonomia lavorativa.
Caratteristiche dei Millenials
Si caratterizzano per il loro pragmatismo e realismo. Cresciuti in un’epoca segnata da significativi cambiamenti economici e sociali, hanno sviluppato un approccio alla vita più pratico e concreto rispetto alle generazioni che li hanno preceduti.
L’economia dei Millenials
Dal punto di vista economico, i millennials italiani hanno affrontato ostacoli non indifferenti. La difficoltà nell’accesso al mercato del lavoro e limitate possibilità di avanzamento professionale sono tra le principali sfide incontrate, insieme a un generale aumento del costo della vita, rendendo più complessa l’acquisto di una casa o la decisione di formare una famiglia.
Alcuni dati economici riguardanti i millennials italiani includono:
Un tasso di disoccupazione medio che si attesta del 66,67% superiore a quello dei baby boomer con un reddito medio inferiore del 20% rispetto a quello dei baby boomer.
Il 60% di loro vive in affitto, a differenza del 40% dei baby boomer.
Queste difficoltà hanno portato a una maggiore incertezza economica, a un posticipo nell’età di matrimonio e maternità e a un mutamento nei valori e nelle aspettative di vita.
Strategie di accesso al lavoro
I millennials italiani si sono distinti per la loro capacità di adattamento in un mondo in rapido cambiamento. Questa generazione si è dimostrata più flessibile e resiliente rispetto alle precedenti, pronta ad esplorare nuove vie per affrontare le sfide future.
Tra gli approcci adottati dai millennials italiani per fronteggiare le sfide economiche si annoverano:
L’intraprendenza individuale, che consente un maggiore controllo sulla carriera e sul reddito. L’impiego della tecnologia per accedere a opportunità lavorative e per sviluppare nuove competenze. La promozione di modelli economici collaborativi, come il car sharing e il coworking.
Generazione Z (1997-2012)
La generazione Z in Italia, nata tra il 1997 e il 2012, rappresenta la porzione più giovane della popolazione italiana, con un numero stimato di circa 10 milioni di persone. Questa generazione è cresciuta in un’epoca segnata da profondi cambiamenti economici e sociali, tra cui la pandemia di COVID-19 e il conflitto in Ucraina.
Caratteristiche della Generazione Z
È la generazione più giovane e tecnologicamente avanzata. È una generazione fluida, che non si identifica con etichette o categorie.
L’economia della Generazione Z
Dal punto di vista economico, la generazione Z italiana si trova di fronte a sfide ancora più ardue rispetto ai millennials ed enormemente più ardue rispetto ai Boomer. Hanno incontrato maggiori difficoltà nell’ingresso nel mondo del lavoro e hanno avuto meno possibilità di crescita professionale, dovendo inoltre fare i conti con un incremento del costo della vita, che ha complicato l’acquisto di una casa o la decisione di formare una famiglia.
Contrariamente ai millenials, però, godono di un più facile accesso alla formazione personale, grazie alla diffusione già ampia di Internet, imparare nuove nozioni o specializzarsi è molto più facile rispetto alla generazione precedente.
I dati economici sulla Generazione Z
I dati economici riguardanti la generazione Z italiana evidenziano:
Un tasso di disoccupazione medio che si attesta del 5% superiore rispetto ai millennials e doppio rispetto ai boomer. Un reddito medio inferiore del 25% rispetto ai millennials e il 40% in meno rispetto ai Boomer, il che porta la Generazione Z ad avere la stessa distanza di reddito dai Millenials che i Millenials hanno con i Boomer.
Il 70% vive in affitto, a differenza del 60% dei millennials e al 40% dei Boomer.
Queste difficoltà hanno inciso notevolmente sulla vita della generazione Z italiana, portando a un aumento della precarietà economica, a un ritardo nell’età di matrimonio e maternità e a un cambiamento nei valori e nelle aspettative.
Va comunque tenuto in considerazione che si tratta di una generazione che non ha ancora raggiunto i 30 anni d’età, quindi è intuitivo considerare che buona parte della stessa stia ancora avviando la propria carriera professionale.
Altamente digitalizzati e globalizzati
La generazione Z italiana si è distinta per la sua natura altamente digitale e globalizzata, superando le generazioni precedenti in questi aspetti e mostrando prontezza nel trovare soluzioni innovative per le sfide future.
Strategie di accesso al lavoro
Tra le strategie adottate dalla generazione Z italiana per affrontare le sfide economiche figurano:
- L’orientamento ancora maggiore rispetto ai Millenials verso l’imprenditoria individuale, per un maggiore controllo su carriera e reddito.
- L’ampio impiego della tecnologia per accedere a opportunità di lavoro e, soprattutto, per lo sviluppo di nuove competenze.
- La promozione di modelli economici collaborativi e a distanza
Le caratteristiche comuni tra Millenials e Generazione Z
I Millenials e la Generazione Z sono colpiti da un elevato tasso di disoccupazione tra i giovani laureati. Entrambe le generazioni hanno una maggiore propensione a lavorare con contratti atipici, con il 50% dei giovani tra i 15 e i 34 anni che opera in questa modalità, superiore al 40% tra i lavoratori oltre i 35 anni.
I Millenials e la Generazione Z hanno o hanno avuto una tendenza a vivere più a lungo con i genitori, con il 70% dei giovani tra i 18 e i 34 anni in questa situazione, a confronto con il 60% dei lavoratori più anziani.
Ora, confrontiamo questi gruppi con i dati del Rapporto Annuale 2023 dell’ISTAT rispetto ai dati del 2022:
- Baby Boomers (50-64 anni nel 2022):
- Il tasso di occupazione è aumentato di 19,2 punti, dal 42,3% al 61,5%. Questo gruppo ha visto un aumento significativo nel tasso di occupazione, superando quello dei giovani dal 2010.
- Generazione X (38-53 anni nel 2022):
- Questo gruppo si sovrappone parzialmente con le fasce d’età 35-49 e 50-64 anni nel rapporto. Per i 35-49 anni, il tasso di occupazione è rimasto stabile, poco sopra il 75%. Per i 50-64 anni, come menzionato, c’è stato un aumento significativo.
- Millennials (26-41 anni nel 2022):
- Questo gruppo si sovrappone con la fascia d’età 15-34 anni nel rapporto. Per questa fascia, il tasso di occupazione è diminuito di 8,6 punti percentuali, passando dal 52,3% al 43,7%.
- Generazione Z (fino a 25 anni nel 2022):
- Anche questo gruppo rientra nella fascia d’età 15-34 anni. Come per i Millennials, hanno sperimentato una diminuzione nel tasso di occupazione.
Questi dati indicano che sia i Millenials, sia la Generazione Z italiane stanno affrontando sfide economiche notevoli, ma allo stesso tempo dimostra la volontà di trovare nuove vie per superare queste sfide e costruire un futuro più promettente.