Attori vs Netflix, Elio Germano e colleghi sfidano il colosso: cosa succede

Elio Germano

Un gruppo di celebri attori italiani, tra cui Elio Germano, ha avviato un’azione legale contro Netflix, accusando la piattaforma di streaming di non riconoscere adeguatamente il loro impegno e talento.

Sebbene le produzioni italiane abbiano ottenuto grande successo su Netflix, come la serie Rai “Mare Fuori”, sembra che la piattaforma non fornisca dati trasparenti sul rendimento dei titoli e non offra compensi proporzionati a registi e attori.

Gli attori italiani si ribellano

Cinzia Mascoli, presidente dell’organizzazione Artisti 7607, che include numerosi talenti del cinema italiano come Neri Marcorè, Kasia Smutniak, Claudio Santamaria e Valerio Mastandrea, afferma che le trattative con Netflix sono state infruttuose. L’associazione denuncia l’assenza di dati completi sulle visualizzazioni e sui guadagni delle opere e sostiene che gli artisti ricevano compensi irrisori e non correlati ai reali profitti.

Anche Paolo Calabresi, attore e consigliere dell’associazione Unita, si unisce alla lotta per tutelare la dignità professionale e i diritti degli artisti interpreti.

Le proteste degli attori si aggiungono a quelle dei doppiatori italiani, che di recente hanno scioperato per chiedere un rinnovo del contratto nazionale e condizioni lavorative meno gravose.

Le leggi italiane ed europee

Le normative italiane e le direttive europee stabiliscono il diritto degli artisti a ricevere compensi adeguati e proporzionali al successo delle loro opere. Però non esistono sanzioni ben definite per i trasgressori, consentendo alle piattaforme di aggirare la legge senza subire conseguenze.

La posizione di Netflix

Netflix afferma che le trattative siano rese difficili dalla frammentazione degli attori in diverse organizzazioni e ribadisce il proprio impegno a remunerare equamente gli artisti e gli interpreti italiani. La piattaforma sostiene di avere un accordo con Nuovo Imaie, ma di non aver raggiunto un’intesa con Artisti 7607, che non avrebbe fornito informazioni dettagliate sulle prestazioni degli artisti rappresentati. Ora sarà il tribunale a decidere.

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