AstraZeneca, in Campania riprende la vaccinazione dopo lo stop
Riprendono le vaccinazioni con AstraZeneca in Campania, dopo la breve sospensione: non ci sono controindicazioni secondo l’Unità di Crisi.
La sospensione delle vaccinazioni con AstraZeneca in Campania è durata veramente poche ore e già è ripresa la somministrazione a chi si era prenotato sull’apposita piattaforma.
La Campania aveva deciso di sospendere temporaneamente tutte le vaccinazioni AstraZeneca, a scopo puramente precauzionale, come leggiamo dal sito La Repubblica, a seguito del ritiro del lotto ABV2856. La decisione era stata presa dopo le morti di tre militari in Sicilia, individui che erano stati vaccinati con dosi di quel lotto, e le segnalazioni di altri effetti collaterali da parte di altri vaccinati.
Rassicuriamo, però, sul fatto che da ciò che si apprende, dal primo screening sulle persone vaccinate con quelle fiale in Campania, che sono state 20mila tra febbraio e gli inizi di marzo, non sono state segnalate particolari reazioni avverse o sintomi preoccupanti.
L’’Unità di crisi, che era stata convocata d’urgenza, ha ritirato la sospensione, con l’eccezione dei lotti ABV2856 al centro dell’inchiesta e che non possono essere ancora usati. Afferma, inoltre che “non esistono al momento controindicazioni sanitarie al prosieguo della campagna vaccinale con AstraZeneca”.
L’avviso dell’Aifa: nessun nesso di casualità
Anche se l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha disposto il divieto di utilizzo del lotto, precisa subito che “al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi“. Gli eventi di cui si parla sono eventi tromboembolitici segnalati da alcuni vaccinati.
Anche l’Ema, l’Agenzia del Farmaco Europea, sta dando alcune rassicurazioni poiché ha comunicato che si può continuare ad usare il vaccino AstraZeneca dato che “i benefici continuano a superare i suoi rischi ed il vaccino può continuare a essere somministrato, mentre sono in corso le indagini sui casi“.
I controlli sui lotti
Naturalmente, l’Aifa sta effettuando tutte le verifiche necessarie, acquisendo documentazioni cliniche anche in collaborazione con i Nas e le autorità competenti ed i campioni saranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità.