Archivio di Stato di Napoli, giardini storici rinnovati e aperti a tutti

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L’Archivio di Stato di Napoli sta diventando sempre più green grazie al recupero dei giardini storici e alla promozione dello sviluppo sostenibile. L’iniziativa, supportata dai fondi del PNRR e dalla collaborazione tra istituzioni locali e associazioni, punta a valorizzare il patrimonio culturale e storico della città, unendo antiche tradizioni e innovazione tecnologica. Un esempio di rigenerazione urbana che si apre sia ai turisti sia ai cittadini, offrendo nuovi spazi verdi da esplorare e apprezzare.

Un progetto di rigenerazione per l’ex convento dei Santi Severino e Sossio

L’ex convento dei Santi Severino e Sossio, sede dell’Archivio di Stato di Napoli, è stato al centro di un progetto di rigenerazione che punta a riqualificare uno spazio storico in un’ottica sostenibile. Come spiegato dal sindaco Gaetano Manfredi durante l’inaugurazione, il recupero dei giardini ha creato una connessione tra l’area di San Marcellino e il Decumano, trasformando un angolo nascosto di Napoli in un nuovo patrimonio pubblico accessibile a tutti. Grazie a un finanziamento di due milioni di euro, i lavori hanno interessato non solo i giardini ma anche la digitalizzazione della struttura, nell’ambito del programma di valorizzazione del sito UNESCO del Centro Antico di Napoli.

Il ritorno della tradizione benedettina e l’impegno per la sostenibilità

Il recupero dei giardini ha seguito i canoni della tradizione benedettina, rispettando l’identità storica del convento. Come ha sottolineato Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli, è stato fondamentale seguire i principi dell’ecosostenibilità, lavorando in sinergia con istituzioni e associazioni come EroiNormali, promotrice di iniziative di pubblica utilità. Tra i principali interventi, è stato reintrodotto l’orto dei semplici, dove i monaci coltivavano piante officinali, l’agrumeto, presente già nella metà del XIX secolo, e giardini naturali curati da Fenice e Batù, società di Giovanni Masucci. La scelta delle componenti vegetali si è basata su criteri estetici, ecologici e storici, puntando su un recupero filologico del paesaggio.

I giardini aperti al pubblico: un nuovo spazio per la città

I giardini dell’Archivio di Stato sono ora accessibili gratuitamente durante gli orari di apertura, offrendo un nuovo spazio verde per cittadini e turisti. Nel chiostro del Noviziato, restaurato secondo il disegno originario, sono stati aggiunti nuovi elementi vegetali come la convallaria, mentre nel chiostro di marmo è stata riprogettata l’intera componente verde, creando un ambiente ideale per incontri e attività culturali. Anche il giardino dei Monaci è stato rinnovato con nuove piante, diventando un luogo dedicato ad attività ludico-educative per la comunità.

Storia e tecnologia: un approccio integrato per il futuro dell’archivio

L’intervento di recupero dell’Archivio di Stato di Napoli è un perfetto esempio di integrazione tra storia e tecnologia. Come evidenziato da Antonio Tarasco, direttore generale degli Archivi di Stato, l’obiettivo è rendere gli archivi non solo un luogo riservato agli studiosi, ma uno spazio aperto alla città. Il progetto ha previsto anche un moderno sistema di monitoraggio ambientale, utile per valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sui beni architettonici e sul verde storico. L’intervento ha inoltre favorito la creazione di laboratori e percorsi guidati, rendendo l’archivio un luogo fruibile per il pubblico più ampio possibile.

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