A che profondità è il Titanic e che condizioni ci sono?

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Immaginate un mondo di oscurità eterna, pressioni schiaccianti e temperature gelide.
Questo è l’ambiente che si trova a 3.800 metri sotto la superficie dell’oceano, dove giace il relitto del Titanic.

L’esplorazione di questo relitto, e il recupero del veicolo sottomarino Titan, disperso durante una di queste missioni, rappresentano una sfida di proporzioni enormi.

underwater photography of titanic

Com’è il mondo a 3.800 metri di profondità

Il Titanic, dopo aver colpito un iceberg, ha trovato la sua ultima dimora a 3.800 metri di profondità, al largo dell’isola di Terranova, a circa 700 km dalla costa.
Si tratta di un mondo di oscurità eterna, pressioni proibitive e temperature basse.

Ma cosa significa esattamente?

Qual è la pressione e quanto sono freddi gli abissi

Negli abissi, che iniziano a circa 3-4.000 metri sotto la superficie, le pressioni possono raggiungere le 400 atmosfere.
Al livello del mare, la pressione è di 1 atmosfera, il che significa che l’aria pesa sulla nostra testa per circa 1 grammo ogni cm cubo. A quelle profondità, difatti, va tenuta in considerazione la verticale d’acqua, ovvero la quantità d’acqua in verticale che preme sulle superfici.

Inoltre, le temperature a queste profondità possono scendere fino a 4 °C. Il Titan, secondo la società OceanGate che ha organizzato l’esplorazione, ha un’autonomia di ossigeno di non oltre le 96 ore complessive, ma le sue batterie devono anche combattere il freddo per mantenere l’interno riscaldato, il che porta l’autonomia d’aria a circa 72 ore.

Quanto è buio nelle profondità marine?

La luce è un lusso che non si può avere a queste profondità.
Mentre la “zona crepuscolare”, tra i 200 e i 1.000 metri, riceve ancora un po’ di luce, la “zona batipelagica”, tra i 1.000 e i 4.000 metri, è avvolta nel buio più totale.

Com’è la vita nell’oscurità e quali creature vi dimorano

Nonostante le condizioni estreme, la vita trova un modo per prosperare.

Tra le varie forme di vita troviamo:

  • Batteri,
  • Archaea,
  • spugne,
  • stelle di mare,
  • coralli,
  • molluschi,
  • vermi,
  • pesci,
  • crostacei

Molti di questi organismi che popolano questi abissi, hanno sviluppato la capacità di emettere luce, un adattamento vitale in un mondo senza luce solare.

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Di Fernando Losada Rodríguez – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4973952

L’ossigeno nelle profondità marine, un bene prezioso

Tra i 200 e i 1.000 metri di profondità, ci troviamo nella “zona minima di ossigeno“, o “area grigia”.
Qui, l’ossigeno è consumato dagli organismi e non viene più prodotto dalla fotosintesi dato che, come già detto, la luce non riesce a penetrare l’enorme colonna d’acqua sovrastante.

Il recupero del Titan, una missione quasi impossibile

Se il Titan si trova a più di 200 metri di profondità, le imbarcazioni in grado di raggiungerlo sono pochissime.
Nemmeno i veicoli di salvataggio dei sottomarini della Marina militare statunitense possono scendere a tali profondità.

Tuttavia, la Marina dovrebbe essere in grado di portare in zona alcuni veicoli sottomarini in grado di raggiungere profondità di oltre 3.500 metri, guidati a distanza.

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